Benevento – Avanti un altro. Luca Caldirola sembra averci fatto l’abitudine, cambiare partner non è una novità. Lui, highlander della difesa giallorossa, ha timbrato il cartellino 23 volte in stagione, lasciando il posto solo quando fu squalificato, dopo il rosso nel derby di Castellammare. Il caso volle che in quella circostanza Inzaghi si trovasse a fare i conti con la penuria di centrali, visti gli infortuni di Volta e Tuia. Con il Crotone scesero in campo Antei e Gyamfi, nella sfida che consacrò il terzino ghanese – parole di Superpippo – a “nuovo Baresi”. Chiaramente una boutade, quella del tecnico giallorosso, che già con Tello aveva messo a segno un esperimento niente male ricevendo ottimi risultati dal colombiano in posizione di esterno offensivo nel 4-4-2.
Ma torniamo a Caldirola e al discorso legato alla retroguardia. Il centrale di Desio ha la straordinaria dote di sentirsi a proprio agio con chiunque gli giochi accanto, e di porre contestualmente nella stessa situazione il compagno di reparto. A Cosenza, con lo spostamento di Barba al centro dopo l’espulsione di Volta, l’ennesima dimostrazione. Viene in mente la figura del vicino di casa che ti invita a pranzo e ti cucina ciò che gradisci di più, impostando la tv esattamente sul tuo programma preferito. Una sola volta è andata veramente male, in quel di Pescara, su un campo tradizionalmente complicato per i colori giallorossi.
La gara con il Pordenone, circoscrivendo il discorso all’undici di partenza, consegnerà all’ex Werder il quarto partner difensivo della stagione. Stavolta mancino come lui, dettaglio che differenzia il caso da tutti gli altri. Anche il livello dei duelli sarà tutto da decifrare, perché Tesser nel corso della stagione ha spesso variato la coppia d’attacco in base alle caratteristiche degli avversari. Un altro banco di prova per Caldirola, il primo al Vigorito per Barba, atteso da un nuovo battesimo.