Benevento, quanto è dura la strada per la tanto invocata continuità

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Benevento – “Continuità“. Era stata la parola d’ordine sbandierata a più riprese da Cristian Bucchi nelle ultime conferenze stampa. Continuità di risultati, di rendimento e di uomini. Sembrava essere sulla strada buona il Benevento e invece i giallorossi ci hanno messo poco a deragliare dal proprio percorso. Le gare contro Livorno e Cremonese avevamo portato in dote sei punti, con Bucchi ormai orientato a puntare su un assetto ben definito. Avanti col 4-3-3, dove l’unico imprevisto tra le due sfide era rappresentato dalla defezione di Maggio, sostituito da Gyamfi contro l’allora formazione di Mandorlini.

Vittorie che avevano convinto il tecnico, tanto che contro l’Ascoli l’allenatore romano presentava dieci undicesimi ammirati nel turno precedente contro la Cremonese, sfruttando anche il rinvio del match infrasettimanale a La Spezia. Anche in questo caso erano le precarie condizioni fisiche di Bandinelli a indurre lo staff tecnico a rilanciare Nocerino contro il Picchio. Ed era qui che la Strega sbandava. I bianconeri sbancavano il “Ciro Vigorito“, facendo scattare qualcosa nella mente dello stesso Bucchi.

Il Benevento non dava mai l’impressione di essere pienamente padrone delle partite, consentendo sistematicamente all’avversario di turno di restare aggrappato alla contesa, mettendo pressione e apprensione in Viola e compagni. A Carpi, allora, si cambiava in maniera radicale: il 4-3-3 andava in soffitta in favore del 3-5-2. Dall’undici di partenza uscivano Puggioni, Nocerino e gli esterni offensivi Buonaiuto e Insigne; debuttava Montipò, tornava Bandinelli e si rilanciavano Costa e Asencio. Tutto sembrava andare per il meglio e il ritorno al successo appariva scontato. Solo che bisognava fare i conti con l’imponderabile, con un Carpi capace di acciuffare il pareggio in appena sei minuti. Un gol incassato nel recupero che palesava i limiti caratteriali e mentali del Benevento attuale.

Dovrà trovare continuità prima di tutto nella testa dei suoi ragazzi Cristian Bucchi, costretto a giocarsi a La Spezia una carta importante del proprio futuro. Lo farà cambiando ancora e questa volta anche per colpa della sorte che ha costretto ad affollarsi l’infermeria sannita. Rispetto al match del “Cabassi” potrebbe variare nuovamente il modulo, mentre cambieranno sicuramente diversi interpreti. Tello è out per squalifica, Letizia e Asencio sono acciaccati e anche le condizioni di chi non era nell’undici di partenza a Carpi destano preoccupazione. Una nuova rivoluzione annunciata, alla faccia della tanto invocata continuità che la Strega fatica a trovare. Occorrerà fare in fretta perché il calendario sarà tutto in salita nel finale del girone di andata e per gli uomini di Bucchi arriveranno presto gli scontri diretti che si preannunciano decisivi.

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