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Benevento, nel Sassuolo trovi la sintesi delle tue sciagure

Benevento's Samuel Armenteros (3L) scores the goal during the Italian Serie A soccer match Benevento Calcio vs US Sassuolo at Ciro Vigorito stadium in Benevento, Italy, 19 November 2017. ANSA/MARIO TADDEO
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Benevento – Tre minuti, tre cross velenosi in area, un calcio di rigore concesso e un gol subito. Potrebbe essere la sintesi della stagione del Benevento, invece è “solo” il finale della gara di andata con il Sassuolo. Un epilogo con svariati colpi di scena a fare da corollario a una sfida che aveva visto al suo interno anche l’immancabile errore difensivo (del portiere Brignoli) e un’espulsione (di Letizia), tanto per non farsi mancare proprio nulla. 

Sì, il campionato del Benevento è tutto lì, in quella sfida del 19 novembre. Riassunto poco delizioso ma efficace di ciò che la Strega è stata in grado di combinare al suo debutto assoluto in serie A. Qualcuno lo definisce un peccato di gioventù, altri  – specialmente ora che la squadra sembra aver raggiunto una sorta di maturità – preferiscono indicarla come la più grande delle occasioni sciupate. Certo è che a guardarsi le spalle resta un rammarico amplificato dalle immagini dell’errore di Brignoli che consegna ai piedi dei neroverdi la rete del momentaneo 1-0 di Matri. O dalla concessione di ben tre traversoni in area di rigore agli sgoccioli di una sfida orientata ormai a terminare 1-1 e dunque a consegnare al Benevento il suo primo punto in serie A. In quei 180 secondi giunsero in area tre cross e nessuno di essi fu innocuo. Il primo produsse un miracolo di Brignoli che volò all’angolino alto alla sua sinistra; il secondo propiziò l’assurdo calco di rigore concesso per il fallo di mano di Costa e il terzo – appunto, il gol di Peluso che di fatto cancellò l’errore dal dischetto del compagno Berardi. 

Il Sassuolo fece poco per vincere, se non nulla. Due occasioni sciupate – tante quante se ne contarono per il Benevento – due gol non trascendentali e un pizzico di fortuna, che non guasta mai. La marcatura blanda di Lazaar sul difensore ex Juve e il timore nel fronteggiare ogni timido tentativo degli ospiti sono la cartina di tornasole di un Benevento che mai si era realmente riuscito a calare nella categoria fino a qualche settimana fa. Ecco perché al Mapei Stadium serve una prova di forza. Non per la classifica, ma per dimostrare che finalmente la serie A è un territorio conosciuto e meno ostile rispetto a cinque mesi fa. Quando la beffa era ormai all’ordine del giorno.  

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