Benevento – Alle statuine del presepe ci ha fatto l’abitudine. Christian Maggio, nella sua lunga militanza a Napoli, si è rivisto spesso nelle creazioni dei bottegai di San Gregorio Armeno. Il momento che sta vivendo a Benevento sul piano personale, però, ci induce addirittura a promuoverlo in… “Re Maggio”. Sì, perché sui tre punti d’oro conquistati dalla Strega contro il Frosinone c’è ancora una volta il marchio inconfondibile del capitano, che sta vivendo un momento di totale esaltazione sul piano personale.
C’è da dire che non è facile risultare il migliore in campo al termine di un confronto come quello vinto contro i ciociari. Per salire in cima alla lista, per mettere tutti in riga, devi fare per forza qualcosa di straordinario. Voti altissimi, quelli dei compagni, ma il suo ancor di più. Siamo stati ben attenti sull’annotare sbavature, ma al suo nome non ne è corrisposta alcuna. Puntuale, preciso, deciso. E ci è mancato poco non mettesse a segno il quinto assist del suo campionato, perché quel cross all’indirizzo di Coda, dopo soli tre minuti, era un vero cioccolatino che l’attaccante aveva sfruttato anche a dovere, prima dell’ottima parata di Bardi.
Peccato, ma neanche troppo, in quanto l’ex Napoli è addirittura cresciuto di minuto in minuto, non concedendo nulla a Beghetto e dando man forte alla spinta del centrocampo grazie a un’intesa ormai rodata con l’incontenibile Hetemaj. “Se il Benevento è un ingranaggio perfetto”, ha giurato Schiattarella, “molto lo si deve alla voglia di rivalsa di chi c’era lo scorso anno”. Tra questi, chiaramente, anche Christian Maggio. Sempre pronto ad assumersi le proprie responsabilità quando le cose andavano male e a metterci la faccia dopo l’unica sconfitta in questa B, a Pescara, quando in tanti temevano una nuova brusca frenata viste le insidiose imminenti sfide interne con Cremonese ed Empoli: “Abbiamo l’orgoglio e la compattezza giusti per ripartire”, disse all’Adriatico senza alcun tentennamento. Una frase che in quel momento stonava col contesto, ma quanto mai opportuna, perché fu seguita da uno sprint che ha poi condotto la Strega dov’è adesso.
La corsa, a dire il vero, non l’ha più arrestata neanche lui. Mai al di sotto della sufficienza nelle otto apparizioni successive, spesso tra i migliori in assoluto, Maggio è senza timore di smentita il giallorosso che rispetto alla scorsa stagione ha fatto segnare l’incremento più netto sul piano delle prestazioni personali. Vigorito e Foggia ridono di gusto: a distanza di tempo stanno avendo più che ragione. E se è vero che i conti si fanno a maggio, la Strega intanto si gode il suo “re magio“, o meglio… Re Maggio.