Benevento – Al suo arrivo a piazza Castello il primo ad abbracciarlo è stato don Cosimo Cavalluzzo, sacerdote beneventano al quale è legato da un profondo rapporto di amicizia. Padre Alex Zanotelli è tornato a Benevento per discutere del delicato tema dell’acqua pubblica e lo ha fatto in un clima del tutto diverso rispetto all’ultimo dibattito datato 26 marzo. Allora, con il freddo ancora pungente, l’auditorium del Sacro Cuore dei Padri Cappuccini si rivelò un amplificatore non da poco per una questione sempre di grande attualità.
Stavolta è stata invece la centrale e suggestiva piazza IV Novembre ad ospitare un’assemblea pubblica il cui ordine del giorno si presentava arricchito di una voce da non sottovalutare: la possibilità di un referendum comunale a Benevento per scongiurare la privatizzazione dell’acqua. All’incontro introdotto da Giannicola Seneca hanno partecipato in maniera attiva il professor Alberto Lucarelli dell’Università Federico II di Napoli e Marco Apostoli del Comitato Acqua Pubblica di Brescia, autore di una vera e propria crociata contro la privatizzazione del bene nel territorio lombardo. Nella folta platea di cittadini, presenti anche il portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Pasquale Maglione, la portavoce al Senato, Danila De Lucia, e le donne pentastellate all’opposizione a Palazzo Mosti, Marianna Farese e Anna Maria Mollica, oltre al consigliere dimissionario Nicola Sguera.
Ben visibili gli esponenti del Comitato Civico “Rispetto e tutela del territorio” di Sassinoro, oggetto di encomi da parte dello stesso Zanotelli, che ha voluto iniziare il suo intervento proprio con encomio speciale: “Grazie alle mamme e ai papà sanniti per la dimostrazione data a difesa della loro terra – ha esordito – è molto bello che siate qui, la vostra è una presenza importante. Le cose vere sono quelle che nascono dal basso in difesa dei propri diritti, e voi ne siete un chiaro esempio”. Il sacerdote trentino si è poi concesso un’altra deviazione rispetto al tema principale del confronto: “Impossibile non esprimere la mia solidarietà ai migranti della nave Aquarius. L’Italia sta subendo un’ondata razzista dalla quale deve liberarsi immediatamente, dispiace soprattutto che ci sia una parte di politica che si prenda gioco dei diritti umani per perseguire i propri fini elettorali”, ha tuonato con chiari riferimenti a Matteo Salvini.
Sull’acqua Zanotelli ha rimarcato come le lobby siano interessate a lucrare: “Il presidente della Camera, Roberto Fico, ci ha assicurato pochi giorni fa a Napoli che una legge sull’acqua partirà subito per rispetto dei cittadini e dell’esito di un referendum, quello del 2011, dal quale emersero risultati ben evidenti contro la privatizzazione. Da allora i governi di Berlusconi, Letta, Renzi e Gentiloni nulla hanno fatto per mostrare una certa coerenza con la scelta degli italiani. Anzi, si sono mostrati schiavi dei poteri economico-finanziari mondiali, obbedendo ai loro diktat. L’acqua può diventare il nuovo petrolio per gli investitori, il problema è che se senza petrolio si può vivere lo stesso, senza acqua vivere è impossibile”.
Successivamente a prendere la parola è stato Marco Apostoli, consigliere bresciano che si sta battendo per un referendum nella sua provincia in favore dell’acqua pubblica. Apostoli ha raccontato la sua esperienza che si protrae da tre anni incontrando ostacoli burocratici di ogni genere per l’approvazione di un referendum consultivo nella provincia lombarda. La sua iniziativa è andata incontro all’opposizione di partiti e tecnici, ma sembra ora ad una via d’uscita positiva: “Avevano bloccato la nostra proposta asserendo che il referendum sarebbe costato troppo, addirittura quattro milioni e mezzo di euro, ma non è assolutamente vero. Il referendum si farà e costerà un milione. Un risultato straordinario per noi del comitato e che speriamo possa essere replicato proprio a Benevento, dove lo statuto comunale prevede un referendum propositivo e dunque risulta molto più flessibile”.
Una soluzione non lontana, quella del referendum, per il capoluogo sannita. A confermarlo è Alberto Lucarelli, che oltre ad essere docente di diritto costituzionale è anche il redattore dei quesiti referendari contro la privatizzazione dell’acqua. E’ lui ad indicare la strada ai cittadini beneventani: “Occorrono tremila firme per la richiesta del quesito referendario. Lo statuto del Comune di Benevento ha delle caratteristiche tipiche del referendum approvativo. Una volta ottenute le firme, serve che il 50% degli aventi diritto si rechi a votare, e che dunque il 50% più uno voti SI. Abbiamo anche pensato già ad una bozza del quesito, sulla scia di quello proposto in provincia di Brescia: volete voi che il gestore unico del servizio idrico integrato per il comune di Benevento sia integralmente in mano pubblica attraverso soggetti di diritto pubblico senza mai concedere mai la partecipazione di soggetti privati?”.
Lucarelli ha poi concluso con un auspicio: “Mi auguro che da questo comune possa arrivare un segnale per la promozione di una legge nazionale che sia rispettosa sia del referendum sia dell’articolo 1 della costituzione: la sovranità appartiene al popolo, è bene non dimenticarlo”.
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