Benevento – Spettatore non pagante. Il riferimento non va a chi ha avuto la fortuna di entrare ieri sera a San Siro ma a chi in campo c’era e sarebbe stato un protagonista della sfida tra Inter e Benevento. Dopo la stretta di mano iniziale con Nicolas Viola, si sono invece perse le tracce di Samir Handanovic. Eppure il capitano nerazzurro era regolarmente al suo posto ma la Strega ha deciso di regalargli una serata di assoluta tranquillità. Nessun tiro in porta, o peggio nessun tiro verso la porta e, di conseguenza, a referto neanche un intervento del portiere sloveno. Non sono bastati il turnover di Conte e le fatiche di Coppa Italia ai giallorossi per creare un minino di apprensione alla retroguardia avversaria. Più che la sconfitta, che sul campo della seconda della classe può starci, le recriminazioni sono legate proprio al non averci provato, all’aver messo da parte quella sfrontatezza ammirata con Juventus, Lazio e, almeno in parte, con Atalanta.
Le statistiche parlano chiaro e non lasciano spazio ai dubbi. Il sito della Lega di serie A (immagine sotto) ha certificato quello che era parso evidente in campo, nonostante Inzaghi a fine partita abbia provato a vedere il bicchiere mezzo pieno recriminando per il contatto non sanzionato tra Lapadula e Ranocchia e parlato di una squadra in partita, capace di rendersi pericolosa con Ionita. Parole che non hanno trovato riscontri nei fatti. Al tecnico, però, vanno indubbiamente riconosciute delle attenuanti. Le assenze di Letizia, Tuia, Sau e Moncini, unite alle non perfette condizioni di Viola (alla seconda da titolare dopo il lungo infortunio), Schiattarella, Insigne e Iago Falque hanno assottigliato di parecchio il ventaglio delle scelte. Sarebbe stata già impresa ardua al completo contro questa Inter, figuriamoci con tutti gli imprevisti.
E se Pippo ha provato a non perdere l’ottimismo almeno davanti alle telecamere, l’altra metà del bicchiere racconta, per l’appunto, di un Benevento rimasto per la prima volta in stagione a secco di tiri verso la porta avversaria. Le avvisaglie di una serata poco felice si sono avvertite subito. All’andata l’Inter impiegò 28 secondi per sbloccarla, ieri ci ha messo sei minuti e 14 secondi: di fatto il primo e il secondo gol più veloci della stagione nerazzurra. Un impatto negativo che ha portato alla debacle finale, facendo suonare un altro campanello d’allarme. Il 2021 della Strega è un anno a “porta aperta“, l’ultimo clean-sheet è infatti datato 23 dicembre 2020 alla “Dacia Arena” contro l’Udinese. Nelle successive sei gare i sanniti hanno incassato 17 reti, una media di quasi tre ad incontro, e non a caso sono arrivati solo quattro punti a gennaio. Fortunatamente in coda non corrono ma è arrivato il momento di ripartire o, per dirla all’Inzaghi, di “rimboccarsi le maniche“.
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