Benevento – Due schiaffi in rapida successione prima della sosta, senza neanche l’opportunità di fissare un obiettivo imminente per provare a rialzarsi. Il Benevento si trova nella situazione più scomoda, quella che prevede un lungo rimuginare sugli errori commessi prima di rimettersi in gioco. La pausa per le Nazionali, la terza stagionale, non consentirà agli uomini di Caserta di cercare il pronto riscatto già nel prossimo weekend. L’allenatore giallorosso, a onor di cronaca, commentò a caldo che in questo casi la sosta sarebbe stata produttiva per il percorso della sua squadra, chiamata a valutare cosa non fosse andato per il verso giusto contro Brescia e Frosinone. Che sia o meno così potrà dirlo solo il campo.
E sul campo, giudice supremo, la Strega negli ultimi 180 minuti ha mostrato evidenti limiti nella costruzione del gioco e nella tenuta mentale che vanno a dare un colpo di spugna anche ai numeri. Caserta, sempre nel post gara, disse che in due partite sono stati gettati via due mesi di lavoro. Al di là delle pecche tattiche su cui urge lavorare, l’affermazione non può certo definirsi fuori dalla realtà. I sei punti persi negli ultimi due turni gli avrebbero permesso di eguagliare lo score del Benevento di Filippo Inzaghi, che dopo dodici giornate, nella stagione 2019/20, occupava il primo posto a quota 25. E neppure le squadre di Baroni (serie B 2016/17) e Bucchi (serie B 2018/19) sono così distanti dall’attuale Benevento. Nel primo caso i punti dopo 12 gare giocate erano 18, con l’ottavo posto in classifica; nel secondo 20, con terzo posto e una gara in meno rispetto alle prime.
Il Benevento di Fabio Caserta di punti ne ha conquistati 19, va a inserirsi giusto tra i due appena citati. Detto che neanche la differenza reti senza il tracollo verticale con il Frosinone sarebbe stata da buttare via, sarebbe comunque un errore pensare che quel poker sia frutto di eventi casuali. Qualcosa non convince in questo Benevento, e non è dato neppure dai numeri. E’ l’anima a mancare, quella che fa rima con identità. Si è vista a sprazzi nelle trasferte di Ascoli, Como e Crotone. Mai o quasi mai in casa. Trovarla in una settimana e consolidarla è un’impresa ai limiti del possibile, a Pisa sarà necessario un deciso cambio di rotta.