Benevento – Tre partite in sette giorni, un tour de force da preparare con meticolosità e cura dei dettagli. Il Benevento si appresta a vivere la grande emozione del derby allo stadio Maradona contro il Napoli ma non può fare a meno di gettare l’occhio anche altrove, a una settimana particolarmente densa e non meno importante in ottica salvezza.
Se infatti è vero che eventuali punti conquistati contro le big del campionato rappresenterebbero una sorta di ‘bonus’ verso l’obiettivo, lo è altrettanto che la costruzione del palazzo passa inevitabilmente per confronti diretti o con squadre sulla carta non inaccessibili. E’ per questo che i due impegni contro Hellas Verona e Spezia, in calendario mercoledì 3 e sabato 6 marzo, oltre a fare da battesimo a un mese rovente fungeranno da misuratori delle ambizioni coltivate dalla squadra di Inzaghi.
Al momento il vantaggio sulla terzultima posizione occupata dal Cagliari si attesta sui 10 punti, ma come fanno bene a sottolineare dall’ambiente giallorosso la strada è ancora lunga e tortuosa nonostante il margine risulti al momento rassicurante. Non è un caso che la Strega abbia infatti nel girone di andata abbia accelerato la marcia dopo il confronto con lo Spezia, al quale si presentò forte dei suoi 6 punti in classifica raccolti nelle prime 6 giornate.
Al momento i giallorossi nel girone di ritorno non hanno ancora vinto collezionando però tre pareggi (oltre alla sconfitta con l’Inter). Per presentarsi con quel ruolino di marcia al match di La Spezia – dai più definito uno snodo cruciale per la salvezza – servirebbe almeno una vittoria tra Napoli e Verona. In un momento poco felice sul piano di squalifiche, diffide ed infermeria, starà ad Inzaghi trovare ancora una volta la formula giusta per gestire al meglio le energie. Magari facendo affidamento, in questi sette giorni di fuoco, a varie rotazioni nel reparto offensivo. Sau, Insigne, Caprari, Lapadula, Gaich e Moncini scalpitano. Metterli tutti non si può, gestirli sì. La chiave potrebbe essere questa.