Benevento – Sette mesi trascorsi insieme per conoscersi. Sette mesi contraddistinti da un destino segnato e noto a tutti, anche ai più inguaribili degli ottimisti. Roberto De Zerbi e il Benevento hanno avuto un flirt e si sono piaciuti. Oreste Vigorito lo avrebbe riconfermato a occhi chiusi, fu il tecnico a decidere di salutare e proseguire altrove la propria esperienza in panchina, frenato dalla retrocessione in serie B e dalla necessità del club di rifondare dopo una stagione complicata, soprattutto nella prima parte. Da quel giorno le strade della Strega e del tecnico bresciano non si sono più incrociate, torneranno a farlo venerdì sera nell’anticipo del campionato di serie A.
Il Benevento di De Zerbi chiuse in ultima posizione e fu capace di conquistare 21 punti in 29 giornate, raccogliendo anche qualche consenso. Indubbiamente il mercato invernale aiutò e non poco, ma l’impronta e le idee dell’allenatore erano chiare ed evidenti. Eppure nel Sannio il nome di De Zerbi continua a dividere. C’è chi gli riconosce il merito di aver salvato il salvabile, di aver permesso alla Strega di retrocedere con dignità, nonostante il primo storico punto ottenuto solo alla quindicesima giornata contro il Milan. Altri, di contro, non gli hanno mai perdonato i trascorsi alla guida del Foggia o, ancora peggio, hanno visto nella sua esperienza alla guida della Strega l’opportunità per mettersi in luce nel massimo campionato. Ammesso, ma neanche tanto, che questa corrente di pensiero sia vera, i risultati ottenuti negli ultimi anni con il Sassuolo dovrebbero far cadere ogni sorta di dubbio sulle qualità di De Zerbi.
Chi scrive, in ogni caso, propende per la prima versione, riconoscendo al tecnico di aver evitato la catastrofe. Sarà bello ricontrarsi e sarà bello assistere alla sfida nella sfida con Inzaghi. SuperPippo aveva iniziato la stagione con l’idea di un calcio molto propositivo, salvo poi fare un passo indietro prediligendo equilibrio e compattezza. Sarà sfida tra filosofie contrapposte, in quello che sarà il secondo faccia a faccia tra i due allenatori. Il primo si chiuse in parità, era un Sassuolo–Bologna terminato 2 a 2.