A Benevento Baroni non è sempre sinonimo di successo

Benevento – Ci sono Baroni e… Baroni. A Marco, di professione allenatore, è legato il piacevole ricordo della promozione in serie A. Il tecnico fiorentino è stato capace di portare il Benevento nel massimo campionato dopo un solo anno dallo storico traguardo della B. Da Firenze arriva anche Niccolò, professione arbitro, e guai a nominarlo dalle parti del “Ciro Vigorito“. Le strade del fischietto toscano e della Strega si sono incrociate sette volte negli ultimi anni e mai il Benevento ha potuto esultare dopo il triplice fischio.

Una storia lunga, iniziata sei anni fa, esattamente nella stagione 2013/14. Baroni dirige i sanniti per la prima volta nella trasferta sul campo de L’Aquila, la gara termina due a due con reti giallorosse di Evacuo e Di Deo. L’anno dopo l’arbitro toscano è protagonista al “Ciro Vigorito“, avversario il Lecce che ringrazia e si porta a casa i tre punti imponendosi per due a uno dopo aver reso vana la rete di Padella. Trascorre un “anno sabbatico”, il Benevento sale in B e ritrova Baroni a Carpi: uno a uno con gol di Falco. Nello stesso campionato c’è tempo anche per un salto in terra sannita: Benevento–Vicenza finisce senza vinti, vincitori e reti.

Nonostante tutto la squadra di Baroni (guarda caso), riesce nell’impresa di salire in serie A e nel massimo campionato trova in una circostanza Baroni. Questa volta, però, il fiorentino veste i semplici panni del quarto uomo eppure arriva un ko contro il Cagliari (1-2). Si torna tra i cadetti e il primo incrocio capita in occasione di Benevento–Foggia, con Baroni anche in questo caso quarto uomo. Vincono i satanelli in rimonta e sette giorni dopo il fischietto toscano viene designato per il match dell’Adriatico contro il Pescara. Il risultato è storia nota e di certo non è stato condizionato dalla direzione di gara ma la prossima volta, leggendo le designazioni, si farà molta attenzione in casa Benevento a dove finirà Baroni.