Benevento-Baroni, che fine ha fatto la squadra che vinse il campionato?

Benevento – La prima storica promozione in serie A del Benevento porta impressa la firma di Marco Baroni. Il tecnico fiorentino, sulla panchina della Strega nella stagione 2016/17, ritroverà i giallorossi alla ripresa del campionato. Venerdì 10 settembre, il Lecce del 57enne allenatore (festeggerà il compleanno il giorno dopo) sarà di scena al “Ciro Vigorito” per affrontare la formazione di Fabio Caserta. Sono passate cinque stagioni da quella promozione e di quel Benevento, complice il sali e scendi tra A e B, non è rimasta traccia. Per uno strano scherzo del destino, di quella squadra l’unico superstite è Enrico Brignola, fresco di ritorno in giallorosso. Eppure il classe 1999 fu impiegato in una sola occasione, contro il Latina, e per soli undici minuti da Baroni. Che fine hanno fatto, invece, tutti gli altri protagonisti della cavalcata che culminò con l’impensabile salto nel massimo campionato?

PORTIERI – Trentanove presenze, quel campionato rappresentò il salto di qualità per Alessio Cragno, convincendo il Cagliari a riportarlo alla base e facendone, ancora oggi, il proprio numero uno. Nove le presenze per Gori, il portiere ha deciso di appendere i guanti al chiodo al termine dell’ultima stagione, entrando a far parte dello staff tecnico giallorosso. Nessuno minuto per Perucchini e Alastra: il primo ceduto a gennaio e attualmente svincolato, il secondo prelevato dal Matera e oggi al Foggia. Cinque convocazioni quell’anno per Riccardo Piscitelli, volato in Ungheria per difendere i pali del Mezőkövesd-Zsóry. 

DIFESA – Nessun “superstite” in difesa, dove il recordman fu Fabio Lucioni con 47 presenze e venerdì prossimo avversario del Benevento con la maglia del Lecce. Alle spalle del capitano, Lorenzo Venuti (41), oggi nella rosa della Fiorentina in serie A. Attualmente alla Triestina, “El Zurdo” Lopez scese in campo 36 volte, tre in più di Michele Camporese, futuro avversario della Strega con il Pordenone. Facevano parte dell’organico anche Pezzi (svincolato), Gyamfi (svincolato), Padella (Vicenza) e Pajac (Brescia). Meteora di quell’anno Ricardo Bagadur, sette minuti alla prima di campionato con la Spal e poi l’oblio. Tornato in patria è in forza al Dragovoljac, compagine croata. Convocati e mai utilizzati Francesco Fusco (Lavello) e Christian Rutjens (Floriana).

CENTROCAMPO – Raman Chibsah fu il centrocampista più impiegato da Baroni, 42 apparizioni per il ghanese, oggi calciatore del Bochum. Punto fermo Lorenzo Del Pinto, 32 presenze nell’anno della promozione. “Anema e core” è rimasto alla Reggiana in serie C dopo la retrocessione. Terzo, in termini di impiego, Daniele Buzzegoli con 29 gettoni, sceso tra i dilettanti al San Donato Tavarnelle. Furono 25 le chiamate in causa per Fabrizio Melara, anche lui tra i dilettanti e precisamente all’Atletico Terme Fiuggi in serie D. Arrivò a gennaio Nicolas Viola, attualmente svincolato, e utilizzato diciannove volte dall’allenatore fiorentino, le stesse di Mirko Eramo, centrocampista dell’Ascoli. Tra gli altri calciatori impiegati Andrea De Falco (Siena), Nikola Jakimovski (svincolato), Antonio Matera (Avellino) e Daniel Kofi Agyei (svincolato). Nell’elenco dei convocati finirono anche i vari Van Ransbeeck (Nardò), Donnarumma (Nocerina), Volpicelli (Paganese) e Crudo (Foligno).

ATTACCO – Quarantaquattro presenze e ventuno reti, Fabio Ceravolo fu il trascinatore di quel Benevento. La “Belva“, proprio nei giorni scorsi, si è legato al Padova in serie C. Ai suoi fianchi Filippo Falco e Amato Ciciretti, rispettivamente alla Stella Rossa e al Pordenone. L’uomo decisivo, autore del gol promozione, fu invece George Puscas, volato in Inghilterra per indossare la maglia del Reading. Tra gli attaccante più impiegati Karamoko Cissè, oggi compagno di squadra di Ceravolo al Padova. Detto di Brignola, una presenza la collezionarono anche Fabio Mazzeo (Potenza) e Alessio Campagnacci (svincolato). Quattro convocazioni e nessuna apparizione, infine, per Vincenzo Pinto, le cui ultime tracce portano all’Arzachena dopo aver accarezzato il sogno Spezia.