Cambiamenti climatici, eventi estremi, ondate di caldo anomalo, bombe d’acqua. Parole con cui gli italiani hanno ormai familiarizzato negli ultimi anni. L’allarme rilanciato dai giovani durante i “Future Fridays” ha smosso l’opinione pubblica sempre più preoccupata dei mutamenti climatici in atto e del surriscaldamento globale. Un’analisi dello stato della qualità climatica dei capoluoghi di provincia del Bel Paese, è stata elaborata e pubblicata dal Sole 24 Ore.
L’Indice del clima elaborato dal Sole 24 Ore fotografa, infatti, il benessere climatico nelle 107 città capoluogo attraverso 10 indicatori che rilevano le performance meteorologiche dal 2008 al 2018. La classifica finale è il risultato della media dei punteggi ottenuti dalle diverse città nei 10 indicatori climatici presi in considerazione e cioè: Soleggiamento (ore di sole al giorno), Indice di calore (giorni annui con temperatura percepita >=30°), Ondate di calore (sforamenti all’anno >=30°C per 3 giorni consecutivi), Eventi estremi (giorni annui con accumulo di pioggia >40mm per fascia esaoraria), Brezza estiva (nodi medi giornalieri di vento nella stagione), Umidità relativa (giorni annui fuori dal comfort climatico, >70% o <30%), Raffiche di vento (giorni annui con raffiche > 25 nodi), Piogge (giorni annui in cui piove), Nebbia (giorni annui con nebbia in almeno una fascia esaoraria), Giorni freddi (giorni annui con temperatura massima percepita < 3°c).
Per ogni parametro è stato calcolato il valore medio giornaliero oppure annuale registrato in ciascuna città, a partire dai dati metereologici rilevati per fasce esaorarie sull’arco del periodo decennale 2008-2018. Così per ciascuna graduatoria sono stati attribuiti mille punti alla città con il valore migliore. Il punteggio scende, in funzione della distanza rispetto alla prima classificata, fino allo zero attribuito all’ultima posizione. Alcuni indicatori sono considerati positivi (più alto è il valore, migliore è la performance della città) altri negativi.
Un indice che premia soprattutto le città del Sud e delle Isole: Catania, al secondo posto in classifica, ma anche Bari, Barletta, Crotone, Cosenza, Siracusa. Sei tra le prime dieci. E quasi tutte sulla costa. Le peggiori città del Sud sono due campane: Benevento al 76esimo posto e Caserta all’ 84esimo.
Nella classifica finale la migliore della Regione Campania è risultata essere Salerno (42esima) seguita da Napoli (43esima), Avellino (67esima) e come detto Benevento e Caserta. Spulciando nel dettaglio i 10 indicatori presi in considerazione vediamo che Benevento si posiziona al 64esimo posto per ore di sole al giorno (6.97412), e 79 giorni all’anno con una temperatura percepita >=30 con 64 sforamenti dei 30° per 3 giorni consecutivi.
Per quanto riguarda gli eventi estremi (Giorni annui con accumulo di pioggia >40mm per fascia esaoraria), Benevento si piazza al 34esimo posto con ben 18 giorni caratterizzati da grossi accumuli, e 97 giorni all’anno di piogge. A peggiorare la classifica finale per il capoluogo sannita è la quasi assenza di brezza estiva e l’alto valore di umidità relativa con 228 giorni annui fuori dal comfort climatico, >70% o <30%. Infine i giorni freddi, quelli in cui la temperatura massima percepita è stata minore di 3°: Benevento si piazza al 37esimo posto con una media di 7 giorni all’anno. I dati, raccolti da 3B Meteo ed elaborati da Il Sole dimostrano che per quanto riguarda il caldo, fonte di disagio crescente per chi vive in città, vengono penalizzate valli e pianure -che sono lontane dal mare e dal vento. Tra queste, ad esempio, c’è la valle interna di Caserta, la piana di Grosseto, il tavoliere di Foggia e così via. Passando in rassegna gli indicatori emerge una variabilità estrema dei valori nelle diverse città che dimostra quanto sia complessa l’orografia del nostro Paese.
Per consultare le classifiche interattive de Il Sole 24 ore segui questo LINK.