Bct, Autieri e il ritratto della Loren: “Una diva alla ricerca di una vita normale”

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Benevento – Anche all’Arco del Sacramento ieri è andata in scena la terza serata del Bct. L’ospite attesa che ha incantato i fan con la sua bellezza e simpatia è stata Serena Autieri, protagonista di una pièce teatrale in anteprima nazionale dal titolo “Raccontami Sophia Loren con la regia di Massimo Cinque, i testi di Anna Aquilone e le musiche dell’Orchestra della tradizione napoletana del Conservatorio Nicola Sala di Benevento, diretta dal Maestro Luigi Ottaiano.

Lo spettacolo rientra inoltre  in un progetto dedicato alla cultura cui fa parte anche l’Università degli Studi del Sannio. La descrizione parte con gli anni dell’infanzia difficile a Pozzuoli, di una famiglia povera che sopravvive sotto i colpi delle bombe della Seconda Guerra Mondiale. Da mamma Romilda e papà Riccardo nasce Sofia Villani Scicolone. Una vita difficile segnata dal complicato rapporto con il padre Riccardo. Derisa per la sua altezza, a scuola la chiamavano “Stuzzicadente” con il passare del tempo la bellezza  di Sofia cambia e resta non comune ed unica.

A 15 anni, siamo nel ’49 , partecipa al concorso di bellezza “La regina del mare e le sue principesse” mamma Romilda la iscrive, e  le fa frequentare anche un corso di recitazione. L’ascesa arriva con l’arrivo a  Cinecittà, il direttore della rivista “Sogno” la ingaggia per un fotoromanzo, la chiamano  Sofia “Lazzaro” perchè – dicono – “la sua bellezza fa resuscitare i morti”, al punto che le viene data la fascia di Miss eleganza creata per lei a Miss italia. 

La sua consacrazione a diva del cinema inizia con l’incontro con Carlo Ponti. Il produttore è stregato dalla sua  bellezza unica frutto di una somma di imprecisioni, e col tempo diventerà il suo compagno. L’arrivo di De Sica le cambia la vita. Il regista la vuole per “L’ Oro di Napoli”.  Saranno 12 i film che realizzera’ con lui. Ma la vera coppia del cinema in quegli anni è con Marcello Mastroianni: belli, ironici e irresistibili. 

Nonostante ormai la consacrazione a grande diva internazionale, Sophia (il cui nome è nel frattempo diventato Sophia Loren) non è ancora  del tutto felice, dopo due aborti non riesce a diventare madre.  Finalmente poi nel ’68 dopo Carlo Jr arriva anche Edoardo. Una favola la sua vita, una diva senza esserlo, una donna comune alla ricerca di una vita normale diversa da quella avuta durante l’infanzia contrassegnata dalla fame e dal brutto rapporto con il papà.

Nella cornice dell’Arco del Sacramento si è raccontata la grandezza di una persona prima che di una grande attrice. Una donna partita dal nulla che è diventata una star mondiale. Carlo Ponti e Vittorio De Sica ci sono riusciti attraverso un grande lavoro di preparazione. Fondamentale il suo impegno ad imparare l’inglese e la dizione nella costruzione di una enorme carriera frutto di sacrificio costanza e tanto lavoro.

 

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