Home Benevento L’Archeoclub fa riscoprire la storia del fatidico anno Mille a Benevento

L’Archeoclub fa riscoprire la storia del fatidico anno Mille a Benevento

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Benevento –  Del periodo illustre della città di Benevento, agli inizi del Millenio appena trascorso, si è discusso oggi in città. Si è svolta, promossa dall’Archeoclub di Benevento del presidente  Giacomo De Antonellis,  una iniziativa culturale presso il Palazzo del Volontariato al salone Cesvob. Nel corso di una Conferenza, il professore Michele Ruggiano, preside e intellettuale, ha discusso de: “Il fatidico Anno Mille”.
La Città di Benevento, in quel periodo storico, faceva ancora parte del Principato longobardo, seppur nella tempesta dei conflitti tra le potenze dell’epoca. Il Papato, i Bizantini, le mire egemoniche delle diverse città che si contendevano il potere sul territorio dell‘Italia meridionale, sono i cardini di eventi e sommovimenti politici e militari. In quegli anni maturarono infatti le condizioni per nuove svolte nella storia locale e addirittura italiana.
Nel Sanno sono già state prodotto formidabili testimonianze del suo splendore, il “Canto beneventano” e la “Scrittura beneventana”. Di particolare importanza era l’Arcidiocesi, ovvero il cuore della Chiesa locale. Già nel 969, l’ordinario di Benevento Landolfo, ricevette il titolo di arcivescovo metropolita con una bolla papale. L’arcivescovo era famoso perché sigillava i suoi diplomi con il bollo di piombo, cosa concessa solo alla Curia romana. Addirittura Landolfo, in alcuni momenti, assumeva comportamenti che gli consentivano di godere degli stessi privilegi del pontefice.
D’altra parte, l’arcidiocesi aveva fino a 32 chiese suffraganee, estendendo il suo potere su alcune delle attuali Regioni dell’Italia meridionale (persino Ascoli, Lesina, Lucera erano dipendenti da Benevento). Per anni anche la chiesa di Siponto in Basilicata fu affidata agli arcivescovi di Benevento. Insomma in quel periodo la Città di Benevento aveva una influenza straordinaria su buona parte del Mezzogiorno, sia di ordine politico che culturale e religioso.
Ruggiano ha discusso, inoltre, della condizione di vita della comunità sannita. Non esistevano, ha detto, la scrittura beneventana e neanche le biblioteche: “Noi abbiamo la possibilità di leggere il documento dell’epoca datato 1012. Benevento non era in condizioni arretrate. Il passaggio dall’alto medioevo agli anni successivi, sancisce un passaggio fondamentale per il Sannio”. Infine per Ruggiano occorre contestualizzare al meglio la storia : “Solo cosi potremmo capirla al meglio”.
 
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