Benevento – La Via Appia è stata oggetto, questa mattina, di una riunione tenuta a Palazzo Paolo V, in cui si è discusso sull’avanzamento della proposta di un sistema museale, che andrà poi sostenuto sul piano finanziario, ma anche della sua candidatura Unesco, portata avanti da tutti i sindaci dei comuni che insistono su questa strada antichissima, variante alla Via Appia, che per i Romani rappresentava un fondamentale punto di collegamento tra la città di Benevento e il porto di Brindisi. Il comune di Benevento, con il sindaco Clemente Mastella, si è proposto come capofila del progetto.
Non si tratta di un percorso semplice poichè vi è il coinvolgimento di quattro Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), molte province e tantissimi comuni. Stamani la riunione ha visto la presenza dei funzionari del Ministero ai Beni Culturali, di Ledo Prato, segretario generale di ‘Mecenate 90’, l’associazione che sta lavorando ad un sistema museale dell’Appia a livello nazionale, di Mariastella Margozzi, direttore del polo museale della Regione Puglia, di Ferdinando Creta, direttore del polo museale campano e delle Associazioni come CoopCulture, Club Unesco di Benevento e Touring Club di Benevento.
“Questo è il primo incontro in assoluto su questo tema – afferma l’Assessore all’Istruzione con delega alla cultura, Rossella Del Prete – e rappresenta un tentativo, un primo step per gettare le basi per una rete tra i vari soggetti coinvolti, a cominciare dai comuni, proprio per questo il rapporto tra i sindaci è decisamente fondamentale, ma anche con tutte le associazioni che sostengono la proposta e quindi tutto il lungo percorso alla candidatura Unesco”.
Presenti all’incontro anche alcuni dei sindaci che insistono sull’Appia, come il primo cittadino di Brindisi, Riccardo Rossi, di Oria, Maria Lucia Carone, di Gravina in Puglia, Alesio Valente e il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta.
Va infatti ricordato che il percorso della via Appia partiva da Benevento in direzione est, attraverso l’Arco di Traiano; superato il ponticello presso l’abitato, si inerpicava tra gli attuali comuni di Paduli e Sant’Arcangelo Trimonte, proseguendo quindi verso l’attuale comune di Buonalbergo; in questo tratto si trovano tracce dei ponti Latrone e San Marco oltre ai notevoli ruderi del ponte delle Chianche. La strada saliva quindi verso la località di “Santa Maria dei Bossi”, in agro di Casalbore; da questo punto e fino al fiume Miscano il tracciato della via corrispondeva a quello del tratturo Pescasseroli-Candela. Superato il torrente della Ginestra mediante il ponte del Diavolo, il percorso proseguiva verso il pianoro della Malvizza, nel mezzo della valle del Miscano. Superato il corso del Miscano tramite un ponte di cui restano diverse tracce, la via Traiana risaliva quindi sull’altipiano di Sant’Eleuterio ove sorge Aequum Tuticum. Questo vicus, in territorio di Ariano Irpino, era situato all’incrocio con la via Herculea. Fino poi raggiungere Brindisi, passando per Gravina, Taranto, Oria e Brindisi.