Benevento – A volte basterebbe restarsene a casa per evitare brutte figure. Ma Pantaleo Annunziata da Poggiomarino, segretario regionale del Partito Democratico, evidentemente non lo sa. E infatti ieri pomeriggio ha preso la macchina e ci ha raggiunti a Benevento. Per fare? In agenda aveva un appuntamento con i consiglieri dem da tempo entrati in rotta di collisione con la federazione sannita del Pd. Parliamo di Francesco De Pierro, Raffaele Del Vecchio, Cosimo Lepore. I tre “Promessi Sposi” di Mastella, per intenderci. E infatti è stato il sindaco a dare ospitalità al quartetto, cedendo in prestito nientedimeno che la sala giunta! Ma vabbè: alla forma chi ci bada più? Passiamo alla sostanza.
Annunziata, dopo aver trascorso su Marte gli ultimi anni, è tornato a Benevento (c’era già stato una volta, da candidato alla segreteria regionale, prima di intraprendere il viaggio per il pianeta rosso) per “auspicare” un centrosinistra largo alle prossime amministrative del capoluogo sannita. Ma largo assai perché nella coalizione del marziano devono trovare spazio tutti: quelli che hanno sostenuto De Luca alle regionali ma anche “se possibile” il Movimento Cinque Stelle. Parole che hanno lasciato esterrefatti i cronisti presenti. Perché loro – i cronisti – quello che è accaduto a Benevento lo sanno, Annunziata evidentemente no.
Glielo diciamo noi: il fronte “deluchiano” all’ombra della Dormiente è già bello che andato tra chi si è schierato con Perifano (Pd e Centro Democratico) e chi con Moretti (Per e Verdi). E la campagna elettorale è già iniziata. A Poggiomarino non se ne saranno accorti ma a Benevento sì. E magari a Poggiomarino non sanno neanche che Pd e M5S negli ultimi cinque anni sono stati all’opposizione di Mastella. Ma a Benevento sì. Ed è ai beneventani, non ai poggiomarinesi, che bisogna portare rispetto.
L’ammucchiata “auspicata” da Annunziata, di fatto, terrebbe assieme tutti: quelli che negli ultimi 5 anni hanno governato e quelli che sono stati seduti tra i banchi dell’opposizione. Hanno fatto bene, hanno fatto male? Parola ai seggi. Ma un dato è certo: Mastella ha il sacrosanto diritto di chiedere agli elettori di rinnovargli il patto di fiducia dopo il quinquennio trascorso a palazzo Mosti. Allo stesso modo, però, chi non ha condiviso la sua esperienza di governo conserva l’altrettanto sacrosanto diritto di proporsi come alternativa. In democrazia funziona così.
Funziona così nella città più importante d’Italia, ovvero Roma – dove la grillina Raggi non ha certo preteso il sostegno di coloro che l’hanno avversata e tra questi il Pd che pure nel frattempo è diventato il principato alleato del M5S – funzionerà così anche nel capoluogo sannita perché il ‘metodo Annunziata‘ finirebbe col mortificare ruolo e peso del voto e degli elettori. Cinque anni non si cancellano con un colpo di spugna. Né può trovare cittadinanza l’esigenza di “battere le forze di destra e sovraniste” che qui a Benevento si stanno battendo da sole.
E allora: a cosa è servita la discesa di Annunziata? Nessuna novità è emersa rispetto a ciò che la stampa scrive da mesi: De Pierro, Del Vecchio e Lepore alle prossime elezioni porteranno acqua al mulino di Mastella. Ma i tre consiglieri avevano bisogno di una ‘copertura‘, di uno scudo utile a proteggerli dai rischi legati a una scelta che non può non far discutere. Scelta legittima, ci mancherebbe. Cambi di casacca e passaggi di campo non scandalizzano più e anche sul percorso inverso ne abbiamo registrati diversi negli ultimi tempi.
Non basterà però dire “ce lo ha chiesto Napoli” per sfuggire alle responsabilità che ogni scelta porta con sé. Vale per tutti, vale soprattutto per chi – il riferimento è a Del Vecchio e Lepore – dovrà ora dire all’opinione pubblica se condivide il giudizio a dir poco negativo che il sindaco Clemente Mastella ha più volte espresso nei confronti della passata amministrazione, quella – per capirci – di cui Del Vecchio e Lepore furono assoluti protagonisti. Magari ad Annunziata non interessa, a Poggiomarino neanche se lo chiedono. Ma a Benevento sì.
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