Diventa incandescente il clima all’interno della maggioranza di Palazzo di Città. Sulla gestione futura del teatro Carlo Gesualdo i conti proprio non riescono a quadrare. Sicuramente strategica la scelta del Sindaco Paolo Foti nell’ultima seduta di consiglio comunale quando ha deciso di ritirare la proposta illustrata all’aula e di rimandarla alle commissioni trasparenza, presieduta dal capogruppo di opposizione Costantino Preziosi, e cultura presieduta dal consigliere Pd Laura Nargi.
La seduta congiunta è stata già fissata per martedì, 7 novembre, alle ore 16.30. A sollecitare che la proposta passasse per le commissioni competenti sono stati i gruppi di minoranza. Sta di fatto che il primo cittadino Paolo Foti nel ritirare la pratica, sulla quale qualche giorno prima era apparso convinto e irremovibile, ha mostrato un disagio venuto dal mancato appoggio di una parte significativa della sua maggioranza. E’ evidente che sul teatro si continuano a registrare strappi.
Non ci sta il consigliere Barbara Matetich del gruppo Democratici per Avellino: “ Mi auguro che il fatto che il tema teatro passi in queste commissioni non sia una pura formalità per avvalorare la proposta scellerata portata in consiglio comunale– spiega il vicecapogruppo – Mantengo con convizione il mio punto di vista, al di là delle criticità e dell’inadeguatezza procedurale e culturale della proposta. Io resto ferma a quando ci fu il consiglio sulla liquidazione che io non ho votato. Ritengo che bisogna prendersi un momento di pausa. Oggi più che mai bisognerebbe fermarsi e lavorare su una proposta progettuale e culturale seria, cosa che si doveva già fare”.
Insomma nessuna accelerata per dire conclusa la pratica del massimo cittadino che di fatto è chiuso. L’intenzione dovrebbe invece essere quella di programmare la prossima stagione teatrale anche perchè qualsiasi segnale di ripresa per pochi mesi, che senso avrebbe. Ma lo chiedono i cittadini, pazienza meglio evitare false partenza senza prima risolverli i problemi del Gessualdo una volta e per tutte. Soprattutto ora che si è prossimi alle elezioni amministrative.
“Subito dopo la liquidazione si dovrebbe puntare alla fase dello studio e dell’osservazione in modo da preparare dettagliatamente la prossima stagione teatrale e da farla decollare. Uno stop che appare propedeutico a questa nuova definizione della gestione del teatro che altrimenti non partirà mai. E in questo tempo la prima cosa da fare è pagare le maestranze – conclude Barbara Matetich”.