L’ordinanza è pronta, il sindaco Paolo Foti deve solo firmarla. Non lo ha fatto in mattinata perchè chiamato ad un impegno urgente. Il provvedimento si è reso necessario, dopo gli ultimi dati forniti alla data del 30 gennaio dall’Arpac. Gli sforamenti di polveri sottili registrati sono già dieci. Una situazione molto seria anche se non ancora allarmante. Ma oggi bisogna tenere conto di quanto previsto dal Protocollo d’intesa siglato, qualche settimana fa, a Palazzo di Città tra dodici comuni irpini compreso il capoluogo a tutela delle popolazioni nel predisporre le misure antismog.
“Credo che per domani il sindaco firmerà il provvedimento- spiega l’Assessore Augusto Penna – Ogni comune sottoscrittore del protocollo d’intesa deve fare la sua ordinanza, noi abbiamo predisposto la nostra e la condivideremo. Penso che tra domani o al massimo lunedì il provvedimento sarà esecutivo e per 30 giorni potranno circolare solo le auto autorizzate. Si tratta di un divieto della circolazione parziale, pensato per non incidere molto sulla mobilità ma che assicura, tenendo fermi i veicoli obsoleti e maggiormente inquinanti, riscontri efficaci. Si deve tenere conto, per esempio, che per una macchina inquinante possono circolare 10 veicoli euro4. Tra l’altro con queste misure non si creeranno nenache disagi all’economia e al commercio cittadino di se, invece, si fosse immaginato un blocco totale del traffico ma limitato a un giorno solo o se si fosse adottato il sistema delle targhe alterne. E’ chiaro che per fare rispettare l’ordinanza scatteranno i controlli dei vigili municipali, un’ azione che potrebbe essere potenziata nei trenta giorni di divieti”.
Nello specifico, così come scritto nel protocollo d’intesa, non potranno circolare i veicoli euro 3 se diesel, euro2 se a benzina nella fasce orarie che vanno dalle 8 alle 14 e dalle 15 alle 20. Ma sono anche altri i divieti che scatteranno dall’entrata in vigore dell’ordinanza e avranno la stessa validità dei trenta giorni. Previsto il divieto di mantenere accesso il motore per tutti i veicoli in sosta, non potranno essere bruciati vegetali e loro residui, la regolazione delle temperature di edifici pubblici e privati non potrà superare le otto ore, sarà ridotto anche l’uso dei camini.
Un intervento dunque che, per la prima volta, vedrà una posizione congiunta di tutti i comuni che hanno aderito al protocollo e che non è limitata solo alla circolazione veicolare ma anche ad altri settori. L’obiettivo è quello di creare condizioni che concretamente concorrano ad abbassare gli sforamenti di Pm10 e di conseguenza a migliorare la qualità della vita.
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