Avellino – “Nel basket non esiste pareggio. Si vince o si perde e noi, dopo il primo extra time siamo arrivati al secondo”. Così Fabio e Achille Benigni, legali della S.S. Felice Scandone 1948, all’uscita dal Tribunale di Avellino. Legali che hanno presenziato all’udienza relativa all’istanza di fallimento per 8,7 milioni di euro presentata dalla Procura di Avellino. La strada percorsa dai due avvocati è quella del concordato in bianco con un apporto di finanza terza. La decisione dovrebbe arrivare nel giro di quindici giorni.
“C’è rammarico per l’accanimento della Procura – sottolinea Fabio Benigni – Inizialmente non c’è stata data la possibilità di esporre la nostra posizione. Noi proponiamo un’alternativa che ove dovesse andare a buon fine andrebbe ad offrire maggiori garanzie ai creditori, all’erario, allo Stato e quindi è anche nell’interesse della Procura che invece continua a premere per arrivare alla dichiarazione di fallimento. C’è stato uno scambio di idee, poi la palla passerà al giudice”. “Ci sono strade alternative al fallimento – concludono – Abbiamo spiegato che ad oggi il fallimento non è la miglior soluzione. Di sicuro il nostro non è un accanimento terapeutico”.