Sono salite a tre le infermiere licenziate della clinica Malzoni ritenute tra le responsabili dello scambio dei neonati avvenuto nelle culle del nido.
E’ emerso nel corso dell’assemblea organizzata dai sindacati che si è tenuta all’interno della Casa di Cura avellinese, convocata per prendere posizione dopo i fatti che si sono verificati a metà ottobre e che hanno fatto rimbalzare agli onori della cronaca il capoluogo irpino.
L’assemblea ha visto un’ampia partecipazione di lavoratori e lavoratrici, circa una sessantina. Tutti concordi nell’esprimere “solidarietà sentita” alle infermiere licenziate.
“Si tratta di un provvedimento sproporzionato” – sottolinea Marco D’Acunto, segretario della Fp Cgil. Il licenziamento sarà impugnato.
“Dall’assemblea è emersa una duplice richiesta – spiega il sindacalista – la prima è di sedersi intorno ad un tavolo e discutere una migliore organizzazione del lavoro: in quest’azienda si lavora sotto stress, c’è un numero di ferie arretrate che non è indifferente. Le lavoratrici non sono più disponibili al sacrificio. Inoltre, si chiede un incontro direttamente al management dell’azienda, ma non a quello irpino, bensì a quello romano”.