Avellino – Settantuno nuove assunzioni e quattro nuovi primari: Lucio Zeppa per oculistica, Antonio Vitale a pediatria, Antonio Medici per ortopedia, Emilio Di Lorenzo per cardiologia. Positivo il bilancio di Angelo Percopo, dopo il primo anno alla direzione della Città ospedaliera, “San Giuseppe Moscati di Avellino”.
Ieri mattina, la conferenza stampa con il direttore sanitario Maria Concetta Conte e il direttore amministrativo Antonio Pastore per illustrare l’attività svolta e gli obiettivi programmatici della direzione strategica: «L’utenza è aumentata: rispetto al 2016 stiamo raggiungendo i livelli del 2015. Questo è estremamente positivo. Permangono criticità sul confronto con i valori del “Piano nazionale esiti”. Abbiamo problemi ancora sul “cardiocircolatorio”, c’è una inversione di tendenza per l’ortopedia, per le fratture collo- femore di età supere al 65% e siamo migliorati sui parti cesarei», ha detto Percopo. «C’è uno sforzo positivo. E’ chiaro – ha spiegato – che siamo nel mezzo di una fase topica. Adesso c’è bisogno di un intervento strutturale. Il miglioramento che c’è stato è avvenuto per la capacità degli operatori di essere coinvolti in questa ripresa».
Ora però il personale è destinato ad aumentare: «Ci saranno 71 nuove assunzioni che riguardano il 2017 e una anticipazione 2018», ha detto Percopo. «Per la prima volta abbiamo un saldo positivo: aumentano gli operatori e non diminuiscono». In tutto al Moscati lavorano poco più di 1.400 persone: è la più grande azienda dell’Irpinia. Per quanto riguarda il Pronto Soccorso: «Avevamo immaginato – ha detto Percopo – una organizzazione diversa che per non ha prodotto i frutti sperati e ora la stiamo rivedendo. Seguiamo i consigli degli operatori. Subito dopo l’estate modificheremo la presa in carico nel Pronto Soccorso».
Al neo commissario alla sanità, il Governatore Vincenzo De Luca, Percopo lancia un messaggio: «Il limite del commissario non indigeno è proporre delle modifiche teoriche che non aderiscono alle singole realtà territoriali. La rivoluzione che può fare De Luca è tarare singoli interventi sui territori senza un provvedimento generale come spesso accede per le strutture commissariate. La realtà irpina è diversa da quella salernitana, da quella napoletana e quella casertana, mentre è omogenea a quella del Sannio. Alcune cose vanno fatte in sinergia».