Avellino – Ha dell’incredibile quello accaduto ieri pomeriggio al Partenio-Lombardi. L’Avellino ha gettato alle ortiche un derby già vinto. Nonostante il doppio vantaggio realizzato da Kresic e Laverone, i lupi, si sono fatti rimontare prima da Rodriguez poi Sprocati ed infine Minala. Volendo usare un eufemismo forte. E’ stato un dramma sportivo. In tutti i sensi. 23 anni dopo, la Salernitana, è corsara in Irpinia.
Sul banco degli imputati c’è Walter Novellino. Gran parte della critica ha messo nel tritacarne il tecnico di Montemarano, reo di aver sbagliato qualche cambio. Paghera docet. L’Avellino, con una vittoria, almeno per una notte (in attesa dell’Empoli, ndr.) sarebbe stato in testa alla classifica. In questo momento non bastano i 13 punti in classifica, il derby è una partita che fa storia a sè.
Ma riprendersi da questa scottatura non sarà semplice. All’orizzonte c’è già la sfida contro il Pescara. In questa settimana di lavoro bisognerà lavorare prima sulla testa poi sulla tattica. Servirà prima di tutto calare il capo e chiedere scusa ad una tifoseria che al risveglio del giorno dopo si interroga su cosa sia successo ieri pomeriggio contro la Salernitana. L’eclisse totale dell’Avellino è un crollo che nessuno immaginava, non così, non adesso.
Walter Novellino ora è chiamato all’impresa. Il banco di prova si chiama Zdenek Zeman. Contro il Pescara, l’Avellino, dovrà dare una risposta alle due rimonte subite in rapida successione, prima Bari e poi Salernitana. All’orizzonte c’è uno snodo cruciale per la truppa biancoverde.