Avellino – Un anno dopo le emozioni della promozione in LegaPro dell’Avellino sono ben vive nella memoria di tutti. Tifosi, appassionati ma anche ex calciatori che hanno salutato al termine del campionato. Tra questi c’è Niccolò Dondoni, difensore classe ’95, che ai nostri microfoni ha ripercorso l’avventura con la maglia dei lupi. Nella sua parentesi ad Avellino ha collezionato 19 presenze ed un 1 gol contro il Latina.
“Ho un ricordo indelebile – spiega – Dalla partenza fino alla tensione del pre-gara. Volevamo dare il massimo in un contesto che sapevamo essere speciale. La carica che i settemila tifosi ci hanno dato è indescrivibile. Uno spettacolo che non avevo mai visto in vita mia. E’ stata la dimostrazione del grande amore per una maglia e una fede che è quella dell’Avellino. Essere riusciti, dopo l’avvio poco brillante, nel conquistare la promozione Serie C ma soprattutto nel ridare grande entusiasmo è stata la vittoria più bella. Ci abbiamo creduto fino alla fine nonostante i dieci punti di distanza tra noi e il Lanusei“.
“Onore e merito al mister (Giovanni Bucaro, ndr.) che ha tirato fuori il meglio di noi. Ci ha messo nelle condizioni di crederci ogni giorno – continua Dondoni – E’ qualcosa di irripetibile, secondo me. Abbiamo ottenuto quindici vittorie nelle ultime quindici gare. E’ la dimostrazione del lavoro quotidiano ma soprattutto della presenza di uomini veri all’interno del gruppo. Ognuno di noi pensava al bene comune per l’Avellino”.
Calcio e quotidianità ai tempi del Covid-19. “E’ una situazione abbastanza surreale, ma per fortuna qualche timido segnale di schiarita si intravede. Non è stato semplice. Io vengo da circa sette mesi di inattività per problemi personali dando la priorità alla salute. Avevo ripreso ad allenarmi con il Chieti, ma poi tutto si è fermato. Il calcio in questo momento passa in secondo piano”. “Oggi immaginare la ripresa del calcio è molto difficile. E’ uno sport di contatto quindi è difficile riprendere a breve. Io sono pronto di rimettermi in gioco magari riprovando, seppur in minima parte, le emozioni vissute ad Avellino”.
L’Avellino della rinascita con Ezio Capuano. “Seguo l’Avellino sempre con grande piacere. In squadra sono rimasti degli amici a cui auguro sempre il meglio. La loro è stata una stagione straordinaria. Tra i tanti cito Parisi e Di Paolantonio. Non sono sorpreso da loro che hanno grandi doti al pari di Zullo o il capitano Morero. Meritano di fare grandi cose con quella maglia a dir poco magica”. “Capuano è un tecnico esperto per la categoria. E’ un tecnico difficile da affrontarlo. Ricordo bene quando ero all’Albinoleffe o Pistoiese”.
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