Birra self service, la doppia morale del comune di Avellino

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Avellino – “Prodotto vietato ai minori” è la scritta che campeggia in queste ore presso il distributore per l’erogazione delle bibite in lattina che si trova lungo il viale principale di Avellino, zona intorno alla quale si trovano numerose scuole cittadine di diversi livelli. Si tratta di un self service h24 dove si trovano in vendita anche lattine di birra di diverse marche. Un episodio che avevamo evidenziato interpretando la preoccupazione di tanti genitori che temono che i propri figli, anche minorenni, possano acquistare la bevanda indisturbati e  in assenza di controllo.

A quanto pare un provvedimento è stato attivato ed è appunto quello della scritta e di un ulteriore informazione che viene fornita agli utenti che devono attivare la procedura indicata per le bevande alcoliche. Il consiglio che viene dato a chi compara le lattina  tramite tessera sanitaria e’ quello di verificare se appare o meno la  dicitura  “prodotto vietato ai minori” e di non inserire le monete prima che il percorso sia terminato. Il rischio potrebbe essere quello di perdere i soldi.

Quindi sembra proprio che per questo tipo di vendita  la procedura corretta sia quella indicata dal self service. Ma allora  le nuove indicazione venute per il regolamento sulla movida al vaglio della commissione per le attività produttive del Comune di Avellino  per la vendita di bevande in lattina da portare via che senso avrebbero? Addirittura, il comune starebbe valutando la possibilità di allungare l’orario di vendita fino alle 21.oo, concedendo altre due ore agli esercenti, visto che il divieto doveva scattare a partire dalle ore 19.00. E poi c’è pure l’ ordinanza, ancora in vigore, che riguarda la somministrazione di bevande alcoliche in lattina o in vetro da asporto. Il provvedimento non vale per le cosidette macchinette?

Dunque, quella del display di avvertimento  sembra una soluzione a metà. Una misura fatta per togliere qualcuno da una posizione imbarazzante. Basterà una semplice scritta a fare da deterrente e  a scoraggiare tanti giovani che non hanno compiuto la maggiore età? C’è  un aspetto  più serio, quello della possibilità che viene data a tanti adolescenti e ai più piccoli, potrebbe trattarsi di ragazzini di 10 anni, che in assenza di tessera sanitaria propria possono tranquillamente usarne altre per acquistare la birra che rimane una bevanda alcolica a tutti gli effetti. Una anomalia? Senz’altro una stranezza. Da una parte si predispongono regole dall’altra prevale l’approssimazione e si cade nella contraddizione.

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