All’Irpinia 214 milioni di cui sette per la manutenzione delle strade provinciali e 25 a fondo perduto. Il Governatore Vincenzo De Luca, stamattina ad Avellino nell’ambito dell’incontro promosso dalla Provincia con la partecipazione degli amministratori locali ha rilanciato sullo sviluppo delle aree interne riproponendo gli accordi che firmati con i sindaci nell’ambito del Patto per la Campania. Il Presidente Mimmo Gambacorta, ha incassato 7 milioni per mettere a posto le strade.
Altri 25 milioni sono a disposizione degli amministratori che dovranno presentare solo la progettazione esecutiva. Il resto dei fondi sono strutturali e destinati allo sviluppo: al completamento della Lioni Grottaminarda, «ponte tra i due mari, Tirreno ed Adriatico», all’elettrificazione dell’Avellino, Salerno, Benevento, alla terza corsia del raccordo e altre opere già avviate. Il Governatore ha parlato a tutto campo: «Sono soddisfatto delle iniziative del governo e del ministro Minniti, ma dobbiamo avere un sistema di regole per cui chi viola la legge, quale sia
il colore della sua pelle, va in galera. Non è una tela sul quale fare demagogia ma dobbiamo rilevare che la gente ha paura: questo non
significa essere amici della repressione, ma guardare in faccia la realtà».
De Luca ha rassicurato pure sull’ex Iribus, circa il bando della Regione che sarà pubblicato in autunno e che dovrebbe portare a produrre altri 305 bus. Agli operai che chiedevano un sostegno ha risposto: «Abbiamo un codice degli appalti e norme nazionali ed europee: le aziende devono impegnarsi a presentare l’offerta migliore. Così si fanno le gare per non andare in galera. La Regione auspica che si faccia una offerta
competitiva, d’altra parte essendo un’azienda del nostro territorio avrà oggettivi vantaggi rispetto ad altre. C’è un precedente importante -ha concluso de Luca-, quello con l’acquisto dei treni, gara vinta da Firema, che è un’azienda di Caserta. E’ evidente che chi è collocato nel territorio della Campania, può fare un’offerta più competitiva».
Il Governatore ha affrontato infine il tema della crisi idrica: «Dobbiamo decidere chi fa gli investimenti per fare le reti nelle quali si perde il
40-50%. Lo Stato italiano non ha soldi, ma la gestione e il rifacimento delle reti può essere fatta in maniera molto articolata. Sul piano regionale la situazione è meno preoccupante di quello che immaginavo. Abbiamo discusso gli interventi da fare nell’arco di sessanta giorni per incrementare di altri 2.300 litri al secondo le forniture idriche attraverso piccoli miglioramenti della rete su tutto il territorio regionale».
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