Avellino – Nuova tappa in città di Gianandrea De Cesare. L’ingegnere partenopeo in Piazza D’Armi per l’udienza del riesame per il dissequestro dei beni personali. “Non sono io a decidere il destino di queste società – spiega – Sicuramente c’è un profondo dispiacere. Avrei fatto di tutto affinchè questo non succedesse. Provo un grosso dolore. Mi sento sempre in colpa, penso che si sarebbe potuto fare di più e meglio”. De Cesare torna sull’opzione call: “L’attuale opzione in questo momento non può essere esercitata, ma fare previsione è difficile in questo momento”.
“Non mi sono nascosto, ma è stato solo rispetto nei confronti di questa piazza – continua De Cesare – Rispetto verso chi indaga in questo momento. Al di là di ogni gestione per l’Us Avellino deve fare il suo percorso migliore. L’importante che venga portata avanti con il massimo dell’impegno”. L’ingegnere parla anche della situazione Scandone: “Rientro anche io tra i tifosi, forse sono il primo. Ho il massimo dispiace, ma non siamo mai padroni del nostro destino. La società è legata alla Sidigias che non gestisco io”.
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