Il sindaco di Bisaccia Marcello Arminio cerca di stemperare i toni su quanto avvenuto presso una delle strutture che accoglie i profughi, messa a disposizione dal comune che ha aderito allo Sprar, dopo l’atto di ribellione avviato da alcuni ospiti insoddisfatti dell’accoglienza. Come è noto per dieci di loro, dopo l’intervento dei carabinieri, è arrivata la denuncia per violenza privata, invasione di edifici e minacce. Tutti giovani arrivati da poco che si sono aggiunti alle 30 persone che da quattro ann vivono nel comune altirpino e che, secondo il primo cittadino Arminio, sarebbero diventati bisaccesi a tutti gli effetti.
“Non abbiamo mai avuto problemi , i profughi che ospitiamo svolgono attività di inserimento nella società, vanno a scuola e partecipano attivamente a tutte le iniziative pubbliche che il comune organizza”– racconta il sindaco Marcello Arminio. Secondo la lettura fatta dal primo cittadino l’episodio sarebbe da ricondurre ad una manciata di facinorosi, giovani provenienti dal Gambia, dalla Somalia e dal Togo, che forse avevano altre aspettative.
Ma la vicenda ripropone il tema dell’integrazione che non è solo ospitalità. In alta Irpinia sono circa 10 i comuni che hanno aderito finora allo Sprar , al sistema di protezione per richiedenti Asilo e Rifugiati. Intanto a Bisaccia , comune tranquillo e accogliente, i promotori della protesta, oltre alla denuncia, rischiano di essere allontanati dal paese.
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