Avellino, è il momento di restare uniti. Tutti insieme sotto la stessa bandiera

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 2 minuti

Avellino – Il bianco rappresenta lo stato di purezza, i nobili sentimenti e la voglia di cambiamento. Il verde, invece,  e’ il colore dell’io, della speranza e della vitalità. Insieme rappresentato un popolo, una città o provincia. Insieme, il bianco e il verde, rappresentano l’Avellino. Un mix di colori, di passioni, di animi ma soprattutto di gente che ha voglia di veder rotolare quel pallone sul manto in sintetico del Partenio-Lombardi. Dai più anziani, che fortuna loro hanno visto i fasti della Serie A o i più giovani che hanno urlato ai gol di Castaldo o di Ardemagni.

Ebbene il popolo irpino, in lingua osca significa hirpus significa lupo, vive momenti di ansia e paura. La paura di perdere una categoria, la B, conquistata con tanto sudore e sacrificio dopo la risalita dagli infermi della D. Dopo quel maledetto 2009, che in un lampo ha spazzato via la storia più che decennale dell’Us Avellino 1912. Oggi, il popoli irpino, si ritrova unito sotto una sola bandiera. Quella biancoverde. Si proprio la bandiera che unisce purezza e speranza. La speranza di tornare a battagliare nel secondo campionato italiano.

Tutto in gioco per una fideiussione errata o no. Un popolo, che oggi si trova a tifare per un principe del Foro, Eduardo Chiacchio. Napoletano di nascita, ma di adozione irpina. Inutile negarlo. Chiacchio sotto gli la giacca e la camicia porta la maglia biancoverde. Da qui la decisione di accettare l’incarico, nonostante i dissidi con la dirigenza, ma non importa in ballo c’è la storia. Oggi ci troviamo tutti a lottare sotto la bandiera del lupo. Dalle lacrime della signora Maria, da Flavio degli Insuper…abili che combatte una battaglia ancora più grande oppure dai piccoli tifosi che abbracciano quel pallone a bordo campo. Oppure dal quel papà che tiene l’ombrello sul capo del suo bimbo mentre guarda gli allenamenti degli uomini di Michele Marcolini.

Oggi, più che mai, dobbiamo rimanere uniti. Uniti come popolo. Inutile gettarsi fango sui social o altro. In ballo c’è la nostra ragione di vita. Fare giri di parole o altro serve a poco, l’Avellino, è quella squadra che fa battere il cuore a tutti. Nessuno escluso. Le battaglie si vincono insieme. Martedì sarà dura, ma ancora una volta, gli irpini, risponderanno presenti. E’ tempo di riprenderci il nostro passato, presente ma soprattutto futuro.

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it