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Si Può sullo spreco di cibo: “Creiamo un frigorifero di comunità”

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Avellino – Il gruppo consiliare Si Può impegnato a diffondere la proposta sul contrasto allo spreco alimentare e per la donazione delle eccedenze a fini solidaristici. Tappa ad Avellino in Via Masucci dove tante persone hanno dimostrato grande attenzione e disponibilità. “Si tratta di un tema a noi particolarmente caro – ha spiegato il capogruppo consiliare Nadia Arace-Intanto ringraziamo il gruppo Decò che ha accolto la nostra iniziativa dimostrando grande sensibilità e disponibilità. In particolare  con la mozione, che a breve porteremo all’attenzione del Consiglio comunale vogliamo intervenire sugli enormi sprechi di cibo a fronte di tante  persone in condizioni di bisogno sul nostro territorio. Va sottolineato  che 1 italiano in media spreca ogni anno 76 chilogrammi di cibo, secondo il report della FAO. Questo significa anche impattare enormemente sull’ambiente. L’obiettivo è estendere il ciclo di vita del cibo che viene ritirato dalla filiera perché invenduto o disperso attraverso la donazione degli alimenti agli indigenti. Per questo noi chiediamo all’ Assise municipale di esprimersi sull’applicazione della legge che consente di accordare a chi dona gli sgravi fiscali sulla Tari. Inoltre chiediamo un luogo idoneo che diventi centro – raccolta o meglio “un frigorifero di comunità”per la   distribuzione dei generi alimentari.”. La mozione, depositata a Palazzo di Città, sarà portata in Aula nelle prossime settimane. L’impegno che il gruppo Si Può intende chiedere al Sindaco Paolo Foti e alla Giunta è quello anche di individuare i “soggetti donatari”.

Numerosi operatori del settore alimentare potrebbero promuovere la Legge usufruendo così delle agevolazioni fiscali previste dall’art. 17 ovvero della riduzione della tariffa relativa alla tassa sui rifiuti. Infatti alle utenze relative  ad  attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producono o distribuiscono beni alimentari, e che a titolo  gratuito  cedono,  direttamente  o indirettamente, il  cibo agli indigenti e ai cittadini in maggiori condizioni di bisogno  il comune può applicare un  coefficiente  di  riduzione  della  tariffa.

 

 

 

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