Avellino – Si sono aperti spiragli positivi nella vertenza dei lavoraori dell’Aias Onlus di Avellino, Calitri e Nusco.
Gli 80 dipendenti hanno avviato una serie di manifestazioni di protesta. L’ultima, in ordine di tempo, si è tenuta presso il Palazzo di Governo lungo il Corso Vittorio Emanuele di Avellino con un sit in. Chiedono il riconoscimento delle sei spettanze arretrate nonostante rassicurazioni e impegni disattesi.
Nella giornata odierna una delegazione è stata ricevuta dal vice prefetto di Avellino. Con loro il segretario provinciale della funzione pubblica Cgil Marco D’Acunto. Dall’esito del confronto sono emersi segnali incoraggianti e sembra si possa guardare al futuro con maggiore serenità.
“Il viceprefetto si è presa un impegno che noi speriamo venga rispettato – ha spiegato D’Acunto agli altri lavoratori rimasti per strada – altrimenti lo sciopero proseguirà, non abbiamo nessun problema, perché la dignità dei lavoratori è prioritaria. Sei mesi senza prendere lo stipendio è dura per tutti. L’impegno del rappresentante di Governo è di convocare quanto prima un tavolo istituzionale a cui fare partecipare non solo l’azienda ed il sindacato, ma anche la Regione Campania e l’Asl di Avellino. Tutti insieme dobbiamo trovare una soluzione perché così non si può andare avanti”.
Piccoli risultati, dunque, grazie ad uno sciopero storico per la struttura di riabilitazione che, in 30 anni di attività, non si era mai fermata. Ma sei mesi senza stipendio possono essere una “tragedia”, soprattutto per chi è costretto a ricorrere agli “ammortizzatori sociali” chiedendo aiuti a genitori e famiglie oppure a prestiti personali.
“Noi – dice una lavoratrice – siamo davvero alla canna del gas, non ne possiamo più. La situazione rischia di diventare insostenibile, se non ci fossero i nostri genitori cosa avremmo potuto fare? Ma è una situazione intollerabile”.
Al fianco dei lavoratori si sono schierati anche i genitori di chi usufruisce del centro ed i pazienti stessi. Un bel segnale di unità, da inviare alla dirigenza dell’Aias.
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