Avellino – E’ stata la settimana della riflessione in casa Avellino. All’indomani della sconfitta patita contro il Palermo, sabato scorso, Walter Novellino è atteso da un nuovo banco di prova in casa. Al Partenio-Lombardi domani pomeriggio, alle ore 15, arriva il Carpi. I lupi dovranno tentare l’assalto agli emiliani per rimettersi in corsa. “Ci dobbiamo concentrare sul campo. Siamo consapevoli del momento importante di questa partita, abbiamo lavorato bene. Penso che domani si vedrà un grande Avellino“.
“Abbiamo recuperato energie – spiega Novellino – Credo che sia fondamentale la massima concentrazione contro il Carpi“. “A livello tattico potrebbe esserci qualche novità, abbiamo provato il 4-4-2 o il 3-5-2“. “Non siamo in crisi, forse l’unica volta che siamo andati in blackout è stato nel derby. Modulo? Abbiamo provato le varie alternative, Bidaoui può giocare nel 4-4-2 o 3-5-2. Ma nella storia ho sempre vinto con il 4-4-2″.
“L’Avellino ha perso diversi pezzi importanti – continua – Abbiamo tutte le carte in regola per recuperare la corsa. Io sono convinto un periodo non bello, sabato è stata una brutta partita a livello caratteriale“. Novellino traccia un bilancio del suo anno in panchina: “Dobbiamo cercare di ritrovarci ed essere compatti – prosegue Monzon – Io scalo la montagna, bisogna saperla scalare. Alla fine l’alpinista mette sempre la bandiera. Il mio bilancio? Buono…“.
“Il mio compito è guarda il campo – continua – Noi dobbiamo essere bravi a dimostrarlo sul campo, e non siamo l’Avellino visto contro il Palermo. Abbiamo l’obbligo di andare avanti per fare bene, ripeto sono convinto che possiamo riprendere il nostro cammino“. “Radu o Lezzerini? Il titolare è Inout, faremo le valutazioni giuste domani”.
“Molina con me è andato in nazionale da mezz’ala e da quarto – continua Novellino – E’ un giocatore che può fare anche quel ruolo”. Facendo i dovuti paragoni sarà l’Avellino stile Juventus: “Il 4-4-1-1 ha sempre vinto, loro hanno Douglas Costa e Higuain, ma noi abbiamo le nostre individualità“.
“In settimana ho lavorato sulla testa dei calciatori. Alle volte un mental coach ha bisogna cambiare gli allenamenti, è stata una settimana particolare. Non mi era piaciuto l’appiccio del secondo tempo contro il Palermo”. “Ora bisogna trovare quel brio in attacco”.
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