Completata la procedura per l’esproprio, il Comune di Avellino ha avviato le prime operazioni per il restauro della Dogana. Questa mattina sono cominciati i carotaggi necessari a capire lo stato in cui versa la struttura, ma anche la consistenza del terreno sottostante. Una serie di dati fondamentali per il successivo recupero della Dogana. Questa fase durerà 18 giorni, così come definito dal responsabile unico del procedimento del Comune, Gaetano D’Agostino. Sulla scorta delle analisi effettuate, si interverrà poi per la progettazione strutturale.
La prima fase dei carotaggi riguarderà un’indagine del sottosuolo per capire la reale stratigrafia del terreno. Questa mattina, infatti, davanti alla Dogana, è arrivato un mezzo specifico per forare il terreno fino a una profondità di 30 metri. Oltre a valutare la composizione del terreno sottostante, verranno analizzate anche le porzioni murarie interrate, a cominciare dalle fondamenta, per stabilire le loro caratteristiche, ma soprattutto la resistenza.
Completata la fase dei carotaggi, l’ente di Piazza del Popolo passerà alla progettazione definitiva del restauro vero e proprio, partendo proprio da dati che emergeranno da questi studi e che serviranno ad ottimizzare la progettazione.
In contemporanea, però, bisognerà studiare il canale di finanziamento a cui attingere i fondi necessari alla ristrutturazione, circa 4 milioni di euro. Da questo punto di vista l’amministrazione ha individuato nella programmazione europea l’asse adatto (il numero 10) da cui attingere. La scadenza fissata è quella dell’inizio del nuovo anno quando dovrà essere presentata la progettazione completa per poter inserire la ristrutturazione della Dogana nella nuova programmazione europea e recuperare, così, la somma necessaria per effettuare i lavori.
Marco Imbimbo