Avellino – Pics e Fondi Europei, scendono in campo anche le associazioni per rimettere in moto lo sviluppo della città di Avellino. La Cgil, insieme a diverse associazioni, tra cui l’Arci, l’Unione degli Studenti, Don Tonino Bello, Federconsumatori e Sunia si sono ritrovate nel campus Tam Tam del centro storico per rispondere alla manifestazione d’interesse promossa dal comune di Avellino sul Programma integrato città sostenibile.
L’articolato documento parte da una critica al metodo messo in campo dal Comune che ha di fatto impedito qualsiasi forma di confronto e concertazione. Tre le linee guida di intervento. Si parte dall’emigrazione giovanile, “la prima piaga da affrontare per ogni programma di sviluppo che voglia entrare nel corpo vivo delle problematiche della nostra città”.
In secondo luogo l’incuria di molti spazi, edifici e luoghi storici; l’abbandono di alcune aree del centro storico e delle zone industriali, la mancanza di spazi polifunzionali e ricreativi nei quartieri popolari della città.
Infine i problemi relativi alla nuova immigrazione e ad una confusa rete di accoglienza, che non ha ancora adottato il modello Sprar, e che vede pochissime associazioni riuscire a fare fronte alle innumerevoli sfide di inclusione e integrazione che questo fenomeno globale ci pone.
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