Nuzzolillo e quel pomeriggio nero: “Cerco giustizia, non vendetta”

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Benevento – Quel pomeriggio del 9 maggio 2015 non lo dimenticherà facilmente. Potranno dissolversi i dettagli, qualche volto, ma non la sostanza. Billy Nuzzolillo è tornato sull’episodio che lo vide protagonista, suo malgrado, di un becero pestaggio nei pressi del campo sportivo di Puglianello. Si era conclusa da pochi minuti la sfida tra la squadra locale e la Virtus Goti, quando si imbatté in un gruppo di tifosi violenti. Pugni, calci e percosse gli causarono ferite nel corpo e nell’animo. Ma se le prime sono guaribili facilmente, le seconde riaffiorano d’improvviso e per scacciarle ci vuole un po’. E mentre siamo ancora qui a chiederci come possa una partita di calcio (per giunta di prima categoria) generare episodi di tale brutalità, è arrivata la decisione del giudice monocratico del tribunale di Benevento che ha accolto la richiesta del legale del giornalista beneventano di costituirsi parte civile nel processo a carico dei sei aggressori. Questo gli consentirà di poter chiedere un risarcimento danni per quanto accaduto.

A distanza di due anni il sentore è che la giustizia possa finalmente fare il suo corso. E’ la speranza di Nuzzolillo, che durante quella partita fu oggetto di cori poco edificanti per articoli non graditi da alcuni esponenti del tifo santagatese. “Non cerco vendetta, ma voglio che la giustizia sia un deterrente anche per evitare che succedano nuovamente episodi simili, da stigmatizzare in tutte le maniere possibili – ha dichiarato ad Anteprima 24 prima di lasciarsi andare alle sensazioni del momento – Vorrei anche dire che l’episodio me lo sono lasciato alle spalle – ha proseguito il giornalista – ma capita che in un attimo si spenga la luce e quei momenti tornano. Mi è accaduto recentemente, quando ho visto e letto di Piervincenzi, il giornalista Rai aggredito da Spada. Ecco, credo sia intuibile che mi ci sono immedesimato fino in fondo. La mente è tornata a quando quel gruppetto, approfittando di un mio scivolone causato dalla pioggia mentre cercavo di fuggire, non mi lasciò scampo”

In attesa della prossima udienza, fissata per il prossimo 25 maggio, Nuzzolillo tenterà di ritagliarsi un po’ di tempo libero per tornare ad assistere a qualche partita dei dilettanti: “E’ il calcio più vicino alla gente, quello distante dai riflettori, che ti consent di parlare liberamente con un amico, ritrovare chi non vedi da tempo e che hai conosciuto rincorrendo un pallone. Ho giocato fino a 28 anni, poi a distanza di tempo decisi di intraprendere l’avventura da presidente del Cerreto Sannita, incarico lasciato l’anno prima del fattaccio. In quella circostanza mi dilettavo a scrivere articoli di colore sulle gare di vertice che andavo a seguire sui vari campi, di domenica in domenica. Negli ultimi tempi mi sono dedicato al Napoli e al Benevento, due grandi passioni ma anche temi di lavoro. Che dire, il calcio e la vita vanno avanti, ma chi sbaglia deve risponderne. Altrimenti siamo sempre punto e a capo e la si dà vinta ai violenti”. 

 

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