Minniti a Castel Volturno: “Legalità e integrazione sfide per il PD” (VIDEO)

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Castel Volturno (Ce) – Ha parlato di sicurezza e accoglienza dei migranti il ministro dell’Interno Marco Minniti, che oggi ha visitato Castel Volturno, nel Casertano, insieme al segretario Pd Matteo Renzi, al sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore e ad esponenti nazionali, come Roberto Giachetti, e locali del Pd.

Presente il Governatore De Luca e il sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo, cui Renzi già a maggio aveva promesso una visita, salvo poi dare forfait perché impegnato nelle primarie del partito. Molto atteso il discorso di Minniti, prima volta a Castel Volturno come responsabile del Viminale. “Legalità, sicurezza e accoglienza dei migranti – dice Minniti – sono facce della stessa medaglia per una grande forza progressista come il Pd. Su questo terreno staremo sempre a fianco del comune di Castel Volturno”.

In un’apposita saletta del caseificio “Le Terre di Don Peppe Diana”, gremita di giornalisti, amministratori pubblici ed esponenti del partito, Minniti e Renzi hanno incontrato sia i rappresentanti della coop che gestisce l’azienda, realizzata su un bene confiscato al boss Michele Zaza, che quelli della coop Altri Orizzonti che, con l’associazione Jerry Essan Masslo, gestiscono a Castel Volturno, su un altro bene confiscato, la “Casa di Alice”, centro dove è stata creata una sartoria sociale che impegna immigrati extracomunitari, un tangibile esempio di integrazione.

“Abbiamo fatto la scelta di partire dalla situazione più difficile – spiega il ministro – quella di Castel Volturno, dove ancora oggi si combatte la battaglia per la legalità contro la camorra e quella sull’accoglienza dei migranti. Qui infatti è evidente quanto l’immigrazione sia un fenomeno epocale che per anni è stato sempre governato con la logica dell’emergenza. Ma le cose sono cambiate. La nostra sfida deve essere quella di far diventare Castel Volturno da esempio di situazione difficile ad un esempio di situazione di successo. Il Pd deve saper guardare al diritto di chi viene accolto; una grande democrazia si regge infatti sull’equilibrio tra due diritti, di chi è accolto e di chi sta accogliendo. Una democrazia che ascolta soltanto una parte rischia di rimanere squilibrata, per questo dobbiamo lavorare sul tema della sicurezza, del controllo del territorio, perché è necessario che si crei un clima positivo anche sul tema del controllo del territorio. Dobbiamo lavorare per superare la gestione emergenziale e caotica in queste realtà come Castel Volturno, che sono diventate ormai delle città, tuttavia delle città fuori da qualunque processo di integrazione e controllo”.

“Questo – aggiunge Minniti – è il senso della nomina del commissario straordinario per Castel Volturno”, avvenuta in estate. Sono ventimila gli stranieri che vivono a Castel Volturno, 15mila dei quali non regolari. Accoglienza, dunque, ma anche legalità nel senso di far rivivere un territorio per anni nelle mani dei clan, e ancora oggi soffocato dalla mafia nigeriana. 

Prendere i beni alla camorra e riutilizzarli a fini sociali – sottolinea il Ministro – è una cosa straordinaria. Ciò significa che la camorra può essere combattuta e sconfitta e la sua ricchezza puà essere utilizzata per produrre ricchezza nuova e pulita”. “Ha un enorme significato – prosegue – aver intitolato un bene confiscato a Don Peppe Diana, un pezzo di storia dell’impegno civile contro la camorra. Dobbiamo stare accanto a queste coop”.

Sul tema della sicurezza reale e di quella percepita, Minniti afferma che si tratta di un “tema è cruciale; le statistiche dicono che i reati sono in diminuzione, e tuttavia di fronte a sentimenti di paura, le statistiche non sono sufficienti. Un buon sindaco, un buon ministro dell’Interno e un buon segretario di partito devono ascoltare le persone. E’ proprio questa la differenza tra noi e i populisti: noi ascoltiamo per liberare dalla paura, i populisti stanno accanto a chi ha paura per incatenarli alle loro paure”.

Minniti ha poi concluso il suo intervento tornando a parlare del caso specifico di Castel Volturno. “Noi dobbiamo costruire insieme con il sindaco, le coop, la Regione, e con i sindaci del territorio, un grande patto democratico, di civiltà, contro la camorra, per la legalità e l’integrazione. Questo patto, che qualche mese fa abbiamo fatto diventare legge (decreto enti locali, ndr), lo stiamo formalmente sottoscrivendo oggi. Da parte nostra garantiamo il massimo impegno di chi non mollerà un attimo perché questo obiettivo sia raggiunto, affinchè venga costruito un processo virtuoso di legalità e integrazione”. 

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