Napoli – Il Pd a Napoli è uno e trino: padre, figlio e spirito santo. Il padre è Matteo Renzi che con il suo treno dem sfreccia (per modo di dire) sui binari dello stivale e proprio oggi fa tappa a Castel Volturno, anzi a Cancello Arnone dato che nella terra di Don Peppe Diana i binari sono un miraggio. Il figlio, nel caso della Campania, è quell’ala del partito che si riunirà per proclamare Massimo Costa come nuovo segretario provinciale. A sorpresa, però, arriva lo spirito santo, “Passione Democratica” che rappresenta la vasta area di dissidenti che sostiene Nicola Oddati e che va dai deluchiani, agli orfiniani, ai martiniani. Si riuniranno, infatti, domani al teatro “Il Piccolo” di Fuorigrotta.
La questione del Congresso provinciale rimane ancora viva e Oddati, con il sostegno di Matteo Orfini, continua la sua battaglia che già la settimana scorsa, come da pronostici, era sbarcata in tribunale con un ricorso al giudice ordinario contro il “congresso illegittimo”.
Nicola Oddati, politico di lungo corso, bassoliniano di ferro e sindaco mancato di Battipaglia, spiega ad Anteprima24 perché il Pd in Campania si trova in una bufera senza ombrello.
Onorevole Oddati, se volessimo spiegare in maniera semplice quello che è accaduto al Pd in Campania, cosa potremmo dire?
“Qualche settimana fa è stato indetto il congresso della federazione metropolitana di Napoli per rinnovare gli organismi dirigenti provinciali. Per il congresso di Napoli, era previsto che votassero gli iscritti del 2016 e 2017 ma sono state riscontrate anomalie. E’ stata chiesta più attenzione ma la commissione per il congresso a un certo punto non solo non ha acconsentito di “depurare” la platea degli iscritti da eventuali errori o anomalie ma a maggioranza ha deciso di cancellare gli iscritti del 2017 impedendogli la possibilità di votare e ha indetto il congresso senza tenere conto dell’allarme. Si è quindi proceduto a colpi di maggioranza avendo una platea fortemente viziata dai 10.000 errori su 24.000 iscritti al partito, quindi il 50% di dati lacunosi. Io li ho invitati più volte a smetterla con queste pagliacciate, così il congresso è illegittimo ma non perché lo dice Nicola Oddati ma la commissione di garanzia. Loro continueranno a fare atti nulli“.
Chi è dalla sua parte?
“Orfini e Martina sono dalla mia parte. Il presidente nazionale del partito democratico Matteo Orfini ha detto pubblicamente che questo pseudo congresso è da ritenersi l’iniziativa di una corrente senza alcuna formalità. So che il vice segretario Maurizio Martina aveva disposto di rinviare accogliendo le nostre segnalazioni. Ci sono le figure riconducibili alla maggioranza renziana che sostengono ampiamente la nostra battaglia“.
In che modo è possibile sciogliere la matassa?
“Facendo il congresso. Attualmente in congresso non è stato ancora fatto. Dal loro punto di vista (quello della corrente che fa capo a Massimo Costa ndr) sono stati fatti due giorni festa con una consultazione. Formalmente, per quanto mi riguarda, non c’è alcun congresso e poi c’è anche un ricorso che pende davanti al giudice. Intanto ho ragione dal punto di vista della magistratura interna del pd, nel senso che la commissione di garanzia regionale ha dichiarato l’illegittimità del congresso ed è l’unico atto formale esistente“.
Domani presentare “Passione Democratica”, sarà un partito “satellite” del Pd?
“No, siamo un’area politica all’interno del pd. Tutte le forze che mi hanno sostenuto e che mi sostengono si sono riuniti in un’area politica che si chiamerà passione democratica e farà battaglia politica all’interno del pd ma il nostro obiettivo è governare l’intero pd e avere la maggioranza. Per noi il congresso si deve ancora fare“.
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