Napoli – Lorenzo Insigne protagonista sulle colonne de Il Mattino, dove l’attaccante azzurro ha affrontato il tema delle due panchine con la Nazionale. Il talento di Frattamaggiore nello spareggio contro la Svezia non ha messo piede in campo, mentre all’andata ha giocato uno spezzone di secondo tempo, per di più fuori ruolo. “Il mio sincero dispiacere è non partecipare ai Mondiali, soltanto e fortemente quello. Dal primo giorno so quali sono le regole della Nazionale: non è importante chi gioca e le decisioni vanno sempre accettate. L’ho fatto anche quando sono stato utilizzato per un minuto. Avrei giocato anche in porta – sottolinea l’attaccante – perché questa è una maglia che deve essere rispettata senza discussioni. L’allenatore ha fatto altre scelte, riteneva che fossero quelli i giocatori giusti per portarci ai Mondiali. Nessuna polemica: questa maglia è un simbolo e io voglio indossarla ancora a lungo”.
Insigne ha voluto poi ringraziare Daniele De Rossi per il gesto avuto nei suoi confronti. “Ho ringraziato Daniele De Rossi perché ha fatto un grande gesto, da vero leader che vuole aiutare la squadra. Sarei stato orgoglioso di andare in campo. Meritavamo il posto al Mondiale perché sono convinto che in Russia avremmo fatto una bella figura”.
La stagione del Napoli, intanto, è ha uno snodo cruciale. Al San Paolo nel giro di tre giorni ci saranno due sfide fondamentali, la prima contro il Milan sabato sera e poi martedì il match decisivo di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk. Lorenzo per l’occasione chiama a raccolta i tifosi e li invita a sostenere la squadra. “Menomale che ci sono le due partite con Milan e Shakhtar, mi saranno d’aiuto per tornare forte mentalmente e fisicamente. Giochiamo due volte a distanza di pochi giorni, la gente ci darà la spinta così come ha fatto in altre gare importanti”.
Dopo la ferita umana e professionale in Nazionale, il ritorno al San Paolo potrebbe rappresentare una motivazione maggiore all’attaccante napoletano, che ha voglia di riscatto. “Io ho fatto tanti sacrifici fin da piccolo, ho giocato in C e in B prima del Napoli. Ho avuto tanti allenatori e da tutti ho ricevuto qualcosa di utile per la mia crescita. In questi ultimi anni sono migliorato sotto l’aspetto della continuità di rendimento e adesso sento di poter davvero regalare qualcosa di importante alla mia squadra, alla mia città, alla mia gente”.
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