Salerno -Parte da Salerno la polemica nei confronti del ministro alla Giustizia Andrea Orlando sul tema della riforma del settore. A innescarla è Michele Sarno, il presidente della camera Penale: “La classe dirigente di un Paese si caratterizza non per quello che dice ma per quello che testimonia con i suoi comportamenti” attacca, poi entra nel merito: “Al ministro della Giustizia che vuole dare lezioni agli avvocati vorrei solo dire che prima di avventurarsi in giudizi e prima di adottare riforme dovrebbe, per apparire più credibile, conseguire una laurea in Giurisprudenza; affrontare tutti i sacrifici con cui ogni studente universitario si cimenta, superare tutti gli esami del corso di laurea e poi, dopo anni di esperienza, immaginare di poter affrontare il tema della Giustizia. Purtroppo nel nostro Paese tutto ciò che dovrebbe essere ovvio e scontato non accade e quindi abbiamo un signore che mentre gli altri studiavano si impegnava in politica e diventava ministro. Con la conseguenza che chi ha maturato competenze in diritto oggi è disoccupato, mentre chi è privo di competenze stabilisce e detta i tempi della riforma della giustizia…”. In effetti, Andrea Orlando così si presenta: “Sono nato a La Spezia l’8 febbraio del 1969 e tredici anni dopo ho iniziato a fare politica. Andai a chiedere la tessera dell’organizzazione giovanile e mi dissero: ‘Guarda ancora non si può, però puoi venire tutte le domeniche, andiamo a vendere il giornale, e allora ti iscriviamo sei mesi prima anche dei quattordici anni’. Ho iniziato là. Andavamo a vendere L’Unità nel mio quartiere, un quartiere popolare di La Spezia. Il vero lavoro non era vendere il giornale, ma ascoltare e interloquire, per elaborare e capire”. Orlando ha conseguito la maturità scientifica.
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