Cerreto Sannita (Bn) – L’emulazione di un calcio che non esiste più. La Coppa, la Federazione continua a farsene vanto, l’impegno infrasettimanale, c’è chi prova la squadra per il più probante match di domenica prossima, perchè il campionato è sempre il campionato. Oppure c’è chi inserisce gradatamente qualche ex lungodegente, chi dà spazio a qualche talento juniores, chi a qualche componente degli allievi, chi fa la cernita per il paese perchè il mercoledì è feriale e si lavora e il calcio è pur sempre un passatempo che va messo, ahinoi patiti della pedata, dopo ciò che nobilita l’uomo.
E c’è chi, alla resa dei conti, anzi della conta, non si presenta per giocare. Perchè ormai il cammino in coppa è compromesso, la trasferta è pur sempre onerosa anche se limitrofa, il portiere ha l’esame all’università, l’under rischia il debito formativo a scuola, il centravanti ha il turno lungo al lavoro, il mister ha il negozio in centro e non può aprire dopo le 17,30. Legittime motivazioni che avrebbero dovuto indurre la Federazione a limitare, non a bandire, l’abuso delle gare di Coppa Campania. Perchè i gironi sono a volte lunghi ed inutili, c’è chi perde le prime due gare e non ha interesse a giocare la terza. Molte compagini, come è successo oggi al San Salvatore, ha avuto l’eleganza ed il rispetto di avvisare la contendente Atletico Cerreto che non sarebbero andati a giocare per un mix di motivi di cui sopra. I cerretesi non l’hanno presa affatto male, non hanno certamente fatto festa ma si sono organizzati per un terzo tempo che in realtà era un vero e proprio primo ed unico tempo, un “tutt’una tirata” a tavola per impegnare al meglio un pomeriggio senza calcio.
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