Napoli – Ancora scritte contro Ciro Esposito. Frasi ed epiteti vergognosi. Il nuovo caso, immortalato con tanto di foto sui social, è avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 novembre in Via Ascensione a Chiaia. “Lavali col fuoco – Ciro muore”, un brutto risveglio questa mattina per la città di Napoli. Le scritte sono state realizzate col colore arancione e portano la firma “ASR”, un acronimo che richiama la Roma e la sua tifoseria. Si tratta dell’ennesima vergogna e insulto alla città partenopea e alla famiglia del tifoso assassinato da Daniele De Santis nella capitale, in zona Tor di Quinto la notte della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina il 3 maggio 2014. La Digos indaga sull’accaduto
Su questa vicenda è intervenuta la mamma di Ciro Esposito, Antonella Leardi, con la solita umanità e comprensione, nonostante quell’evento abbia stravolto la sua vita e la condizionerà in eterno. “Io non credo che sia opera dei tifosi della Roma, credo che questa sia una bravata di qualche stupido, perché penso che nessun tifoso verrebbe a Napoli a fare qualcosa del genere quindi non vale neanche la pena commentare perché sono convinta che Ciro profuma di vita più di loro che fanno queste bassezze”.
Non c’è il rischio di strumentalizzare questa vicenda?
“Questa è una cosa che temo, alcuni imbecilli hanno pensato bene di imbrattare le mura per infangare ancora una volta il nome di mio figlio,
le scritte sono state prontamente coperte. Ci sono le telecamere e la Digos sta indagando e sicuramente uscirà fuori il colpevole di questa bravata”.
Cosa vi fa andare avanti a predicare la non violenza e diffondere l’idea di sport come “fratellanza”, voi che avete sempre ribadito questo concetto?
“L’amore. L’amore per la vita, il rispetto per gli altri e proprio perché Ciro vive nelle cose belle, Ciro vive più di coloro che hanno scritto queste cose orribili, queste persone hanno una bassezza mentale e spirituale e quindi a dispetto di chi vorrebbe scaturire qualcosa di brutto io ripeto, Ciro vive nelle cose belle e continuerà a farlo per sempre”.
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