Al rione Sanità si torna a sparare. L’ennesima “stesa”, l’atto intimidatorio utilizzato dai clan per diffondere il terrore e marcare il territorio, è avvenuta nella notte in vico Cangiani a Santa Maria Antesaecula. E’ una pratica vecchia di decenni che si riassume in una scorribanda di “guaglioni” nei rioni dove si vuole imporre l’egemonia camorristica. In sella ai loro scooter i soldati della camorra iniziano a sparare all’impazzata. Così i proiettili schizzano ovunque: contro le saracinesche, nei portoni, nelle finestre, nei lampioni e nei segnali stradali. Serve a diffondere la paura e a marcare il proprio territorio. E’ un modo di fare che piace molto alla nuova generazione della camorra, quella dei baby boss.
A denunciare l’ennesimo atto intimidatorio della camorra è Ivo Poggiani, presidente della municipalità molto attivo nel Rione. “Dopo mesi di apparente tranquillità – dice Poggiani – si torna a sparare. Sempre di notte, come topi di fogna. Nel mentre la vita del quartiere scorre normale. Una volta questi gesti intimorivano di più, oggi sono convinto che siano gli ultimi strascichi di una guerra senza senso. Nel frattempo continuano i lavori per la videosorveglianza nel quartiere che tra qualche mese dovrebbero terminare”.
LA VIDEOSORVEGLIANZA – Le telecamere al rione Sanità, appunto. “Partiranno entro la fine di aprile, forse addirittura prima di Pasqua, i lavori di istallazione di 19 telecamere nel rione Sanità di Napoli”. Così diceva il governatore della regione Campania Vincenzo De Luca. Il progetto, infatti, era stato annunciato da De Luca dopo gli agguati di camorra e le “stese” nel rione, e dopo una serie di riunioni che si sono succedute in prefettura a Napoli, durante le quali sono stati anche individuati – insieme con polizia e Carabinieri – i luoghi in cui sarebbero stati piazzati i dispositivi.
“Aspettiamo sempre la Magistratura – continua Poggiani – che speriamo faccia il suo dovere e che in breve tempo faccia tabula rasa di questi gruppuscoli di criminali. Aspettiamo ancora il Ministero degli Interni che vari il grande progetto contro la dispersione scolastica promesso ormai a marzo scorso. Nel frattempo continuiamo ad essere presenti sul territorio, lo abbiamo giurato tutti: basta vittime, basta con i Genny Cesarano. Si continua a resistere, i morti siete voi” conclude Poggiani.
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