Boscoreale (Na) – ”Il nostro territorio è vittima di un martirio continuo. Questo è inaccettabile”. Lo sostengono i componenti del ‘comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare area sud torrese-stabiese’, che martedì 28 dicembre incontreranno il prefetto di Napoli ”per porre una serie di questioni”, come sottolineano in una nota apparsa sui profili social dopo l’omicidio del commerciante di Boscoreale la sera del 23 dicembre.
Alcuni componenti del comitato si sono recati sul luogo dove si è verificato l’omicidio, con una delegazione composta tra gli altri dal coordinatore del comitato Antonello Sannino e da don Ciro Cozzolino, parroco della Santissima Trinità di Torre Annunziata e referente locale di Libera: “Registriamo e denunciamo da mesi un clima da far west – scrivono – con faide tra vecchi e nuovi clan caratterizzate da scontri armati ma anche l’avanzare di una criminalità di strada che minaccia la stessa coesione sociale”.
Preoccupazioni che il comitato porterà all’attenzione del prefetto di Napoli. ”Ribadiremo al rappresentante del governo le nostre richieste: l’installazione di telecamere per la videosorveglianza, un aumento sensibile delle forze dell’ordine sul territorio, l’incremento degli organici della polizia locale, l’adozione di programmi educativi, l’utilizzo sociale dei beni confiscati e la bonifica degli alloggi popolari ormai divenuti fortini dei gruppi criminali. Con le altre associazioni e organizzazioni che aderiscono al comitato avvieremo non solo a Boscoreale ma nell’intero comprensorio una serie di iniziative di mobilitazione e di denuncia. O si è contro la camorra o si è complici della camorra”.
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