Quanti omicidi ci sono stati a Napoli nel 2021? Tutti i primati a cui Napoli vorrebbe rinunciare

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NAPOLI – Ventisei morti ammazzati. Sessantacinque miracolati, nel senso che sono stati messi nel mirino dei killer ma, in un modo o nell’altro, l’hanno scampata.
 
Napoli, in rapporto ai suoi abitanti, non è nemmeno la città più pericolosa d’Italia. Ma l’ultimo raid avvenuto a Fuorigrotta che ha ridotto in fin di vita uno dei nomi di spicco della mala cittadina, Vitale Troncone, preoccupa non poco: la violenza dei clan potrebbe ancora aumentare.
 
Per questo, il consigliere regionale Francesco Borrelli (Verdi) invoca la “tolleranza zero” e il leader dell’opposizione nella Sala dei Baroni nonchè magistrato anticamorra Catello Maresca annuncia che chiederà un incontro con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “Nella nostra città esiste un’emergenza criminalità. Continuare a far finta di nulla è l’atteggiamento peggiore possibile”, scrive in una nota.
 
“Secondo l’indice sulla criminalità diffuso dal IlSole24ore – spiega Maresca dall’inizio dell’anno, ci sono stati 26 omicidi dolosi e 65 tentati omicidi. L’analisi condotta sulla percentuale tra delitti denunciati e numero di abitanti pone Napoli a metà classifica rispetto a tutte le province italiane. Ma la valutazione diventa molto più preoccupante quando si vanno a leggere i numeri assoluti, dove siamo ai primi posti praticamente su tutti i delitti”.
 
Ecco, nel dettaglio, i primati a cui Napoli rinuncerebbe ben volentieri: “Siamo al primo posto in Italia, in numeri assoluti, per estorsioni, rapine e furti d’auto. E, naturalmente, per associazione mafiosa, contraffazione, contrabbando e usura. Poi siamo secondi per furti con strappo e minacce. Terzi, infine, per lesioni volontarie”.
 
Per questo, conclude Maresca, “bisogna agire e farlo presto. Nei prossimi giorni, insieme ai colleghi dell’opposizione, discuteremo delle iniziative da mettere in campo sulla sicurezza e chiederemo un incontro con il ministro dell’Interno che dovrà assumere impegni seri per Napoli: non siamo italiani di serie B”.
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