Caso di violenza sessuale archiviato, l’indignazione di Potere al Popolo

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Benevento – Potere al Popolo Sannio ha espresso indignazione per la richiesta di archiviazione, da parte del pm del tribunale di Benevento, circa il procedimento penale per violenza sessuale che ha visto protagonisti una coppia di coniugi.  Di seguito la nota:

“Ha provocato indignazione la notizia della motivazione addotta dalla P.M. del Tribunale di Benevento che ha richiesto l’archiviazione del procedimento penale per violenza sessuale a carico di un uomo che ha costretto la moglie ad avere rapporti sessuali contro la propria volontà, perché ha testualmente ritenuto “comune negli uomini” e pertanto giustificabile e non penalmente rilevante, la condotta di chi è costretto a “dover vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, nella stanchezza delle incombenze quotidiane, tende a esercitare quando un marito» – che tra l’altro in questo caso «appare particolarmente amante della materia» – tenta un approccio sessuale.

Parole agghiaccianti, lapidarie e che purtroppo non stupiscono.

Non si tratta infatti di un episodio isolato. Questo è solo l’ultimo degli innumerevoli dispositivi di sentenza, richieste di archiviazione e iter processuali che costringono le donne vittime di violenza a subire una “seconda” violenza, ancora più “infame”, da parte delle istituzioni.

Chi si occupa di violenza maschile contro le donne lo sa, lo vede tutti i giorni.

Nessuno ti crede, chiunque è pronto a giudicarti come madre, come moglie, come compagna, come amante, come donna. Ma quando a farlo è chi è posto a presidio della legalità e deputato alla garanzia ed applicazione della legge, fa ancora più rabbia. Tanta rabbia.

Ma non stupore.

Non stupisce perchè si inserisce perfettamente nel contesto culturale patriarcale che permea di sé la nostra società e che non esclude i Palazzi della Giustizia che di “giusto”, purtroppo, hanno spesso molto poco.

E allora è evidente che la risposta alla violenza di genere non possa essere demandata solo alle istituzioni, dalle quali comunque pretendiamo il rispetto della dignità delle donne troppo spesso messo in discussione quando si tratta di casi di violenza sessuale e l’applicazione delle leggi nazionali ed internazionali, in particolare della Convenzione di Istanbul, che disciplinano norme di contrasto alla violenza maschile contro le donne.

Serve invece un piano nazionale strutturale che rafforzi, sostenga e promuova maggiormente il ruolo dei centri antiviolenza e che metta realmente in discussione la società machista e patriarcale come richiedono da anni le associazioni e movimenti femministi, e noi con loro.

E’ importante ribadire che essere costrette ad avere un rapporto sessuale contro la propria volontà, anche se ad esigerlo è il proprio compagno o il proprio marito, è reato. E’ violenza sessuale, nella forma più odiosa che si possa immaginare, perchè praticata da un uomo cui si è legati affettivamente. Non c’è nulla da “ridimensionare”. Ma solo da condannare.

A questa donna va tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Noi ti crediamo! Così come crediamo a tutte le donne che subiscono violenza, senza se e senza ma, e continueremo a lottare per liberarci dal patriarcato”.

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