Salva-Napoli da 1 miliardo e 300 milioni: l’uomo di Manfredi dice che è la svolta

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NAPOLI – “Abbiamo ottenuto un risultato che rappresenta una vera svolta. Questo accordo, frutto di un lungo e complesso negoziato che ci ha visto impegnati sin dall’insediamento e che ha trovato nel Governo un interlocutore attento ai nostri problemi, apre una nuova strada nella gestione del debito dei Comuni in difficoltà e ci consente di guardare con ottimismo al futuro”.

Così parla Pier Paolo Baretta, assessore al bilancio del Comune di Napoli, l’uomo a cui il sindaco Gaetano Manfredi ha affidato l’interlocuzione quotidiana col Governo per spuntare un aiuto economico essenziale per non affogare nel mare dei 5 miliardi di debito che paralizzano Palazzo San Giacomo. 

Sta di fatto che Baretta, specificando la cifra pattuita per Napoli, tiene a dire che si tratta solo di un “inizio”.
 
“La cifra complessiva di 1 miliardo e 300 milioni per Napoli costituisce un inizio valido per poter ripartire e finalmente riorganizzare il bilancio comunale. Ora spetta a noi fare la nostra parte migliorando i servizi da garantire ai cittadini, allargando la platea dei contribuenti, valorizzando il patrimonio e riorganizzando il funzionamento del Comune e delle società partecipate”.
 
In altre parole: lotta all’evasione e magari giungere anche a provvedimenti dolorosi come l’aumento delle tariffe e la privatizzazione delle partecipate: nè più nè meno quello che da tempo chiedono sia l’Ue che Palazzo Chigi, i centri di potere che, dando in prestito i soldi a Napoli, hanno il coltello dalla parte del manico.
 
“La durata di vent’anni dell’accordo ci assicura che Napoli non sarà lasciata sola nel suo percorso di risanamento e potrà ricevere altri contributi che poi verranno decisi in futuro”, si sente in ogni caso di rassicurare Baretta.
 
Non è un trattamento speciale pensato solo e unicamente per Napoli, tiene a rimarcare, poi, il rappresentante della giunta Manfredi: “Da questo punto di vista, appare giusto che anche le altre Città metropolitane in difficoltà finanziaria potessero aderire. La solidarietà è la prima forma del buon governo”.
 
Parole quanto mai opportune per mettere in cassaforte almeno questo risultato: l’accordo deve ancora tramutarsi in fatti. E per farlo c’è bisogno del voto in Parlamento del maxi emendamento alla legge di Bilancio. 
 
Ma intanto: è tutt’oro quel che luccica? Alcuni settori della stessa maggioranza di Manfredi ne dubitano.
 
Leggere per credere il comunicato di Per Napoli: “Il Patto per Napoli è stato completamente disatteso da Conte, Speranza e Letta. E i partiti di centrodestra non hanno dato un contributo costruttivo – scrivono i leader del gruppo Peppe Irace e Nicola CampanileIl sindaco usi ogni margine disponibile per un negoziato diretto con Draghi e il ministro dell’Economia Franco: ne ha l’autorevolezza e il mandato”.
 
Come dire: la speranza è che la partita non si sia ancora chiusa.
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