Salva-Napoli, quando il gioco si fa duro si annuncia la discesa in campo dei duri. E di Draghi

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NAPOLI – “C’è un ragionamento con il Governo e con il presidente del Consiglio che si completerà con la legge di bilancio e sono fiducioso che si troverà la soluzione migliore. Napoli può essere battistrada per aprire un percorso anche per altre città”.

Così il sindaco Gaetano Manfredi a chi gli chiedeva questa mattina se ci fossero novità sul Salva-Napoli. Non il provvedimento ad hoc per il capoluogo partenopeo, ma comunque la misura o il pacchetto di misure che dovrebbe comunque, anche se di rimando, un pò alleviare il cappio al collo dei 5 miliardi di debito che si trascina Palazzo San Giacomo.

Qual è la notizia? Che per la prima volta, Manfredi fa esplicito riferimento al presidente del Consiglio Mario Draghi. Quasi a sottolineare che quando il gioco si fa duro, sono i duri (o i pesi massimi) a scendere in campo. E quasi a significare che Napoli pretende la stessa attenzione istituzionale che nelle scorse settimane è stata riservata a Roma, ad esempio. Dove il neo eletto sindaco Roberto Gualtieri, per parlare dei conti della capitale, si è vista subito aprire la porta principale di Palazzo Chigi.

E insomma: Manfredi, in occasione dell’appuntamento ‘Top 500 Campania’ promosso da Pwc Italia in collaborazione con Il Mattino, ha sottolineato anche che è necessario “superare le logiche del pre-dissesto e del dissesto, norme la cui sperimentazione degli ultimi 10 anni ci ha detto che non funzionano”. E ha ripetuto che l’intervento del Governo “non significa ripianare i debiti ma anche sostenere le amministrazioni che devono dimostrare serietà e capacità”.

Sembrava una risposta a distanza a un altro suo collega: il sindaco di Milano Giuseppe Sala il quale ha avvisato: “Se qualcuno non sa spendere i fondi del Pnrr, Milano è pronta a ricevere i residui”. Un’altra questione da pesi massimi e per la quale a Palazzo San Giacomo bisogna farsi trovare con un debito ristrutturato e solvibile, ripeterà Manfredi a Draghi.

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