Sele-Tanagro (Sa) – Centri storici, vicoli, strade, chiese e case. Si popolano così oggi, di zampognari, le città campane, nel giorno dedicato all’Immacolata. È la musica suonata dagli zampognari provenienti dall’area del cratere salernitano che da nove giorni accompagna le Novene in onore dell’Immacolata e che precedono il Natale, per annunciare la nascita di Gesù Bambino.
Antiche tradizioni musicali quelle degli zampognari, accompagnate da canzoni popolari segno della devozione cristiana, che da secoli arricchiscono la cultura e la fede di grandi e bambini. A suonare zampogne e ciaramelle, gli oltre cinquanta musicisti e artigiani che di professione sono avvocati, docenti, medici, operai, autisti, studenti e pastori ma che a Natale, abbracciano zampogne e ciaramelle, ” vestendo gli abiti antichi tradizionali in pelle e lana di pecora e si trasformano in zampognari.
Uno strumento antico per una tradizione secolare che negli anni si è sviluppata nei comuni salernitani di Colliano, San Gregorio Magno, Ricigliano, Buccino, Palomonte, Auletta e Valva, attestandosi come i maggiori centri italiani di produzione della zampogna che viene tramandata da secoli, di padre in figlio. Suoni popolari di fede e devozione che nemmeno la pandemia è riuscita a fermare.
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