Salerno – “Sono un venditore ambulante fierista. Sono titolare di licenza e pago le tasse. Il mio lavoro non me lo ha regalato nessuno e non permetterò a nessuno di togliermelo. Vendo zeppole. In occasione della XVI edizione di Luci d’Artista, sarò al mio posto”.
Ciro Pietrofesa, presidente Anva Confesercenti, passa dalla analisi teorica alla scelta pratica. Avrebbe voluto comunicare ai suoi tanti associati tempi, luoghi e modi di presenza dei banchi in strada e nelle piazze. La risposta delle Istituzioni è stata però negativa.
Spiega: “Si accendono le luci ma da ieri si è spenta la speranza per una trentina di operatori ambulanti salernitani che speravano di poter ritornare al lavoro dopo ben 23 mesi di stop.
La solita scusa: ci sono troppi casi in aumento, non possiamo autorizzarvi né in forma singola né attraverso l’associazione, eccetera. Però lo stadio è aperto; mi si dirà che lì si controlla il green pass… Io ho il green pass, da tutte le parti c’è gente, specie nei centri commerciali, gli ‘abusivi’ sono regolarmente presenti ovunque e aumenteranno durante le luci. Chi paga tutto questo sono le 30 famiglie salernitane che non chiedono di essere mantenute ma di pagare e svolgere il proprio lavoro almeno per Natale.
Invece dopo 23 mesi su di noi cala il buio, sui nostri colleghi delle giostre la stessa cosa. Dobbiamo capire: a Vietri sul Mare si organizza un mercatino natalizio con giostrine e luci accese già da due settimane (cito Vietri perché è ad un passo da noi). Tutte le cittadine campane hanno acceso luci e organizzato mercatini”.
Ma io sono una partita IVA, non ho diritto né a protestare né a lavorare. Può invece montare il proprio stand chi è hobbista e gente che non ha nessun tipo di autorizzazione ed incassa. Noi venditori ambulanti fieristi non possiamo lavorare, noi siamo il virus…
Allora se da oggi troverete 30 famiglie che faranno gli abusivi in questa città, non lo fanno perché vogliono evadere o esserlo ma perché siamo costretti. Ci sarebbero tante soluzioni: poter rilasciare dei permessi distanziando i banchi e facendo lavorare tutti, perché il lavoro è un diritto di ogni essere umano, non può essere calpestato in questo modo ignobile.
Buon Natale a chi lo potrà festeggiare. Noi ‘poveri cristi’ dobbiamo lottare per poter garantire alle nostre famiglie la sopravvivenza…”.
L’impressione è che il Comune ci vada con i ‘piedi di piombo’ dopo l’avvio della indagine giudiziaria relativa ai mercatini di Natale del 2016. Vicenda in cui lo stesso Ciro Pietrofesa è stato destinatario di un avviso di garanzia.
In foto: i mercatini a lungomare delle scorse edizioni.
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