Colliano: bombe ai locali, il Gup rigetta richiesta di scarcerazione per Scaglione che va a processo con altri 9

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Colliano (Sa) – Niente scarcerazione per l’imprenditore di Colliano, Biagio Scaglione, che resta detenuto presso il carcere di Fuorni. A stabilirlo, nell’ambito dell’udienza preliminare sugli attentati per le bombe fatte esplodere nel 2017 ai danni di locali notturni, bar e ristoranti, siti tra i comuni di Colliano, Oliveto Citra e Contursi Terme, il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Salerno, Gerardina Romaniello, che ha rigettato la richiesta di scarcerazione avanzata dal difensore dell’imprenditore, l’avvocato Vincenzo Morriello.

Richiesta di scarcerazione alla quale si era opposto anche il Pubblico Ministero, il sostituto procuratore Claudia D’Altilio, e per la cui decisione del Gup ora, il difensore di Scaglione annuncia ricorso al Tribunale del Riesame e alla Corte Europea di Giustizia.

Scaglione, attualmente detenuto in carcere per un’altra vicenda, finì al centro del processo sulle bombe perché ritenuto dalla Procura di Salerno, la “mentre” a capo di quella che gli inquirenti lo scorso anno, definirono una vera e propria organizzazione criminale dedita alle estorsioni, allo spaccio di sostanze stupefacenti, ai furti nelle abitazioni e ai furti di cani di razza, il tutto accompagnato dall’uso di ordigni artigianali esplosi ai danni di alcuni locali, che portò all’arresto di ben 11 persone residenti tra Colliano, Valva, Laviano, Palomonte, Napoli e San Gregorio Magno.

Udienza preliminare che nei giorni scorsi ha visto il Gup, Romaniello, disporre il rinvio a giudizio per Scaglione e le altre persone coinvolte nella maxi inchiesta sulle bombe, Mirela Simion, Daniele Vuocolo, Gerardo Sandro Falcone, Lorenzo Raimo, Gerardo Raimo, Maurizio Torsiello, Marco Gizzi e Gennaro Esposito, ritenuti responsabili a vario titolo, di aver concorso tra loro a mettere in atto delitti contro il patrimonio, contro l’industria ed il commercio, contro la fede pubblica, detenzione di armi, estorsione e ricettazione, per gli attentati esplosivi avvenuti ai danni dei bar “Colorado Café” e “J’adore Café” e del night club “Eden”. Stesse accuse queste, per le quali il Gup ha assolto Mario Alvaro Carbone e concesso il patteggiamento all’imprenditore Gregorio Ursi, anche questi finiti nell’inchiesta sulle bombe.

Scaglione e gli altri otto imputati ora, assisiti dal collegio difensivo degli avvocati Vincenzo Morriello, Alfredo Lo Pilato, Pasquale Freda, Ada Carasia, Vincenzo Speranza, Antonio Zecca, Rocco Pecoraro, Michele Cuozzo, Giovanna Eliana Fiore, Antonella Mastrolia e Vincenzo Mazzotta, dovranno difendersi nel processo che comincerà a gennaio.

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