Salerno – Chiedono di incontrare il sindaco di Salerno o gli assessori competenti per avere delle risposte sul loro futuro occupazionale. C’è grande preoccupazione tra i lavoratori delle otto cooperative sociali, decapitate dall’inchiesta che ha colpito con un divieto di dimora e la maggior parte dei presidenti, mentre si trova in carcere Vittorio Zoccola, il principale referente del sistema che ha portato ai domiciliari anche l’ex assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno Nino Savastano e il dirigente del settore ambiente Luca Caselli accusandoli di irregolarità nelle gare d’appalto che consentivano alle cooperative di gestire una serie di servizi pubblici, come la manutenzione del verde.
Subito dopo l’inchiesta una parte delle cooperative è già stata fermata con un provvedimento firmato dal rup Nobile, già indicato nell’inchiesta da Zoccola come il responsabile di tutti i mali. È facile immaginare che da qui a breve tutti i lavoratori vengano fermati senza però capire come si procederà per la gestione dei servizi coperti dal lavoro di circa 150 dipendenti. Durante il presidio molti di loro hanno ribadito che appartengono a classi sociali bisognose, per le quali lo stipendio è vita. Come dichiarato in questa intervista ad Anteprima 24, ovviamente viene rinnegato il condizionamento sul voto.
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